Un impalcato in calcestruzzo che costituirà una sorta di ponte a cavallo della zona sprofondata sulla SP 26. E’ questa la soluzione studiata per superare il problema della voragine creatasi sulla strada provinciale per Rio Marina. I tecnici dello studio Ingeo, al quale la Provincia ha affidato le indagine geologiche su tutta l’area interessata dal fenomeno carsico che ha causato lo sprofondamento, hanno presentato l’ipotesi progettuale nell’incontro svoltosi ieri con il dirigente del Dipartimento infrastrutture, Luca Della Santina.
Le indagini portate avanti in queste settimane hanno, infatti, evidenziato una situazione più complessa del previsto e la soluzione individuata è quella che meglio risponde sia ai problemi tecnici, sia a quelli relativi ai tempi di realizzazione.
Il progetto prevede la costruzione di un impalcato con travi in cemento armato gettato in opera, una vera e propria soletta con nervature. Si tratta di un “ponte” con luce di 24 metri, i cui elementi portanti saranno poggiati sulle aree di terreno più solide. La struttura, sui cui poi sarà steso il manto stradale, consentirà di bypassare tutta l’area a rischio. Ad opera ultimata il traffico veicolare potrà riprendere a scorrere in sicurezza, con qualche limitazione per i mezzi pesanti oltre un certo peso.
“La Provincia - sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Catalina Schezzini - ha già avviato la fase di progettazione e computo, Una volta reperite le risorse, l’appalto sarà affidato con procedura di urgenza per aprire il cantiere entro l’inizio della stagione estiva. Nel contratto sarà specificato che l’esecuzione dei lavori dovrà avvenire con due turni di lavoro, per consentire la conclusione dell’opera quanto prima”.