Con una nota inviata al Sindaco del Comune di Portoferraio, L’associazione lamenta la scarsa funzionalità dell’Ufficio Edilizia Privata portoferraiese.
Già alcuni mese fa l’Associazione, che raggruppa la quasi totalità dei geometri – liberi professionisti, operanti sul territorio elbano, aveva avuto un incontro con l’attuale Sindaco di Portoferraio e con alcuni componenti della maggioranza, per concordare alcune iniziative e cercare di risolvere gli annosi problemi di quel particolare settore amministrativo di Portoferraio.
Ecco il tesso della nota inviata al primo cittadino:
Egregio Signor Sindaco,
come ASSOCIAZIONE GEOMETRI ELBANI, abbiamo atteso invano una Sua convocazione per il promesso tavolo di confronto con i tecnici dell’Ufficio Tecnico Edilizia Privata del Suo Comune, ma ciò, sino ad oggi, non è avvenuto.
Intendevamo solo confrontarci per manifestare le problematiche e proporre soluzioni a riguardo, al solo scopo di ridurre i notevoli disagi che cittadini e professionisti stanno sopportando, oramai da tempo, per i disservizi dell’Ufficio: impossibilità di colloquio con i dipendenti che si occupano del settore, mancata informazione sullo stato delle pratiche, mancato rispetto dei tempi previsti dalla vigente normativa, per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche semplificate, ed altro ancora.
Ignoriamo le ragioni del mancato invito: forse l’Amministrazione ha già le soluzioni e non ha bisogno dell’apporto di altri, o forse non c’è la consapevolezza dell’importanza che l’Ufficio riveste e del riflesso che l’operato dello stesso ha sull’economia locale fatta, per lo più, di modesti interventi non per questo meno importanti per imprese, artigiani, commercianti, professionisti, i quali vivono di questo.
Un normale rapporto di dialogo con l’Ufficio Tecnico, soprattutto con i professionisti, poteva e può semplificare l’operato anche dei funzionari e dei dipendenti.
A ciò dobbiamo aggiungere un ulteriore disservizio che ci è stato segnalato in merito al rilascio dei certificati di destinazione urbanistica.
Com’è noto il certificato è necessario per la stipula degli atti pubblici riguardanti terreni o aree urbane.
Il mancato rilascio impedisce i trasferimenti immobiliari, bloccando un settore da tempo in crisi. Il comma 3 del DPR 380/2001 prevede che il rilascio del certificato da parte del dirigente - o responsabile - debba avvenire entro il termine perentorio di 30 giorni dalla richiesta, mentre ci segnalano che la situazione a Portoferraio è, inspiegabilmente, ferma ad agosto/settembre, in quanto, sembra, non se ne occupi nessuno.
L’alternativa per il cittadino è una dichiarazione attestante l’avvenuta presentazione della domanda nonché la destinazione urbanistica dell’area e l’inesistenza di vincoli o prescrizioni; operazione che, ovviamente, dovrà investire un professionista, dopo aver versato al competente ufficio comunale non meno di 75,00 euro, per un adempimento che non ha ricevuto.
Tornando al tema delle richieste per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche semplificate, ribadiamo che l’Ufficio non rispetta il termine tassativo dei 60 giorni previsto dall’art. 10 del DPR 31/2017: ci risulta che ci siano pratiche presentate da oltre sei mesi, non ancora inviate alla Soprintendenza.
Negli altri Comuni dell’Elba le richieste di autorizzazione semplificate vengono, normalmente, inviate alla Soprintendenza dopo due o tre giorni dalla presentazione e, comunque non oltre una settimana dall’inoltro, per il semplice fatto che la legge non prevede (anche se non lo esclude) l’ottenimento del parere da parte della Commissione per il paesaggio, riservata alle autorizzazioni ordinarie. In ogni caso la legge impone la chiusura della procedura entro e non oltre 60 giorni dalla presentazione.
In sostanza, come prevede il DPR 31/2017, il Responsabile dell’Ufficio che riceve la richiesta di autorizzazione paesaggistica semplificata verifica preliminarmente se l’intervento rientri nelle fattispecie escluse dall’autorizzazione paesaggistica di cui all’allegato “A” oppure se sia assoggettato al regime autorizzatorio ordinario di cui all’articolo 146 del Codice.
L’amministrazione procedente deve valutare altresì la conformità dell’intervento o dell’opera alle prescrizioni d’uso, ove presenti contenuti nel provvedimento di vincolo o nel piano paesaggistico. Dopo tali verifiche deve trasmettere la pratica per via telematica alla Soprintendenza.
L’ufficio di Portoferraio chiede il parere alla Commissione per il paesaggio e tratta tale fattispecie alla stregua delle autorizzazioni paesaggistiche ordinarie, esprimendo in quella sede prescrizioni che, a nostro avviso, la legge non gli ascrive.
Alcuni colleghi ci segnalano, inoltre, ritardi nel rilascio dei permessi di costruire perché non vengono calcolati gli oneri di urbanizzazione o addirittura di varianti in corso d’opera presentate da oltre dieci mesi (!) e non ancora rilasciate.
Altro aspetto è la pubblicazione delle pratiche edilizie: vorremmo capire come e dove avviene.
Nel ringraziarLa per l’attenzione che vorrà prestare alla problematica, Le rinnoviamo la nostra più ampia disponibilità ad un incontro per cercare quantomeno di migliorare la situazione.
Distinti saluti.
Il Consiglio Direttivo dell’ASSOCIAZIONE GEOMETRI ELBANI