Annunciare pubblicamente a pochi giorni dalla Giornata Nazionale degli Alberi (istituita nel 2011 dal Ministero per l' Ambiente) il taglio di 160 pini monumentali sulla provinciale verso San Giovanni - ancorchè precisando la contestuale messa a dimora di almeno altrettanti alberi- denota sicuramente fiducia nei propri argomenti, talmente incrollabili che si danno per compresi e quindi condivisi anche dagli altri:
- la pericolosità (in effetti un pino è caduto anche di recente sulla strada per il forte vento e un apparato radicale debole, con grave rischio per l' incolumità di persone e cose),
- il rifacimento della viabilità con la necessaria rotonda a San Giovanni
- la realizzazione di una pista ciclabile.
Ma sono argomenti fondati e sufficienti? Quei ragionevoli e condivisibili obiettivi di una viabilità in sicurezza, devono per forza passare dal privarci del paesaggio, di oltre 1.000 anni-albero con capacita di assorbimento della CO2 tra 320 e 800 kg/anno?
Senza scomodare il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, Direttore del Laboratorio sull' Intelligenza (capacità di risolvere i problemi) delle Piante (Firenze), sarà opportuno, prima di togliere la vita ad ogni singolo esemplare, verificarne lo stato di salute, curarlo se possibile, metterlo in sicurezza se è insicuro certificando il lavoro svolto, porsi il problema per quelli sani di farli, se possibile, coesistere con la viabilità a motore, in virtù degli effetti mitiganti delle essenze arboree sulla qualità dell' aria, oppure spostarli per fare un bosco ad es nel piazzale del Chicchero.
Se questa ricognizione è stata fatta, prove di trazione comprese, si dica da chi (SIA? Università?) se ne rendano pubblici gli estremi e la discussione venga portata anche in quel gruppo partecipativo sul Piano del Verde Urbano, che si è riunito in Comune al momento per una sola volta, e senza che si accennasse a questa vicenda.
cr