Nell'udienza fissata per il prossimo 17 marzo, il Giudice per le Udienze Preliminari (Gup) del Tribunale di Livorno deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio o della assoluzione di otto persone (amministratori tecnici e privati) che, secondo la tesi accusatoria del Pm Mancuso, si sarebbero rese responsabili di vari reati che vanno dall'abuso d'ufficio al falso e alla truffa.
Oggetto del contendere delle vicende urbanistiche tra le quali una pratica edilizia rilasciata a Capoliveri tra il 2014 fino a metà della legislatura nella quale era Sindaco Ruggero Barbetti, che risulta essere, per abuso di ufficio, l'imputato eccellente della vicenda.
L'inchiesta svolta dai Carabinieri Forestali coinvolge il responsabile dell'ufficio edilizia privata del Comune, venditori e acquirenti di un rudere in Località Acquarilli, che sarebbe stato -secondo l'accusa- inventato sulla carta, tecnici di fiducia dei contraenti, l'agenzia immobiliare (riconducibile all'allora Sindaco) che ne curò la transazione, percependone le provvigioni di legge.
Accuse per le quali l'ex Sindaco Barbetti (oggi vice) si dichiara totalmente estraneo a quanto viene contestato, confidando di 'poter uscire al più presto da un procedimento nel quale non c’entro nulla'. Barbetti in una intervista rilasciata ai colleghi del Tirreno criticava aspramente i metodi di indagine applicati, lamentando - tra l'altro - di essersi dichiarato disponibile a chiarire agli inquirenti la sua posizione, senza peraltro essere stato mai sentito.
Ma - come accennavamo - questa vicenda, sulla quale il gup dovrà esprimersi decretando il non luogo a procedere o il rinvio a giudizio, non è la sola pratica urbanistica finita sotto i riflettori della procura di Livorno: un secondo filone di indagini riguarda infatti l' ampliamento – viziato secondo l'accusa da mappe e certificazioni farlocche- di una villa in Località Calone.
ER