E' già di qualche giorno fa la notizia che decine di insegnanti precari all'Elba non riescono a percepire lo stipendio da un paio di mesi. Ad oggi nulla è cambiato. Sui piani di riparto del bilancio del Ministero dell'Istruzione non è stato ancora caricato un solo centesimo.
Questo sulla pelle di insegnanti che hanno figli, che non hanno più risorse economiche per la spesa giornaliera, per fare il pieno di benzina, per raggiungere le scuole di servizio, insomma per vivere.
Abbiamo incontrato Solenia Bartolozzi, 44 anni precaria da 13, è una delle insegnanti per la scuola dell'infanzia del comprensorio di Marciana, Marciana Marina e Campo nell'Elba, e sono due mesi che non percepisce lo stipendio. "Non è la prima volta - dice - già l'anno scorso mi sono trovata a dover pagare 5 mesi di arretrati dell'affitto di casa."
L'insegante ha lavorato in molte scuole elbane, adesso ha un contratto per un anno come sostituzione di una maternità, per un giorno alla settimana con la scuola materna di Marciana e per il completamento dell'orario salta da un istituto ad un altro per fare supplenze anche senza preavviso.
La Bartolozzi è separta, con due figlie a carico e un affitto da pagare. Spesso si trova costretta ad affidarsi al sostegno dei colleghi, agli autobus (con degli orari improponibili), ed è capitato anche che andasse a lavoro a piedi, visto che non può permettersi di far aggiustare la sua automobile.
Da quando gli stipendi dei docenti precari vengono erogati direttamente dal Ministero dell'Istruzione - dice la Bartolozzi - sembra che il mio e quello di altre decine di docenti siani andati persi nel nulla.
Tra le risposte che ha ottenuto dal Ministero, c'è anche quella di un problema al sistema informatico; gli istituti di Porto Azzurro e Portoferraio sono riusciti a pagare gli stipendi di febbraio, gli altri no perché la somma erogata è risultata sufficiente a liquidare solo gli stipendi di gennaio.
Ha trovato l'appoggio di molti colleghi e anche le Istituzioni sembrano aver preso a cuore la sua situazione. Patrizia Villa di CGIL, si è addirittura offerta di darle una mano economicamente, ma la maestra non ha potuto accettare anche perchè questo non aiuterebbe comunque a risolvere il problema.
Questo è l'appello disperato di una madre, di un insegnante che con passione svolge il suo lavoro nonostante tutto, ma che adesso non ha più i mezzi per andare avanti. Le è stato garantito che qualcosa si sblocccherà entro metà mese, ma è molto scoraggiata. Dice che sarebbe anche disposta ad occupare la scuola a oltranza, insieme alle figlie, se questo servisse per migliorare la sua condizione e quella dei suoi colleghi.