Un’ operazione dei Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Torre Annunziata (Na), all’alba di oggi ha portato all’arresto di 18 persone affiliate a tre clan camorristici operanti nel controllo degli affari illeciti nella zona di Torre del Greco (NA). Tra questi un 27enne rintracciato su una nave diretta in Corsica e arrestato dai carabinieri elbani, saliti direttamente sul vettore per eseguire l’atto per conto dei colleghi partenopei.
Gli arrestati sono tutti destinatari di Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dall’Autorità Giudiziaria di Napoli per estorsioni aggravate da finalità mafiose. Nel corso di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea i militari dell’Arma hanno ricostruito gli assetti criminali succedutisi nella zona di Torre del Greco dal 2004 a oggi, accertando estorsioni ai danni di ditte di noleggio di videopoker e di locali pubblici ai quali i clan imponevano il pagamento del “pizzo”, con versamenti che raggiungevano anche i 5.000 euro mensili e un danno complessivo superiore a 300.000 euro.
Per arrestare uno degli imputati l’Arma campana si è avvalsa, quindi, della collaborazione dei colleghi elbani.
Uno degli estorsori, infatti, all’alba di oggi, dopo essere stato localizzato a bordo di una nave per trasporto passeggeri di una nota compagnia, battente bandiera italiana e impegnata nella tratta francese Tolone-Bastia, è stato arrestato direttamente a bordo della nave ove prestava servizio in qualità di operaio marittimo.
Nottetempo i carabinieri del Servizio Navale e i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Portoferraio si sono portati a ridosso del tratto di mare che interessa l’itinerario della nave diretta in Corsica e grazie alla collaborazione del Comandante dell’unità navale, che ha operato una leggera variazione di rotta, facendo ingresso nelle acque italiane, i militari dell’isola d’Elba hanno potuto eseguire l’avvicinamento e l’abbordaggio che ha portato all’arresto di Ciro Pernicola, 27 anni.
L’incontro delle due unità navali, grazie alla piena sintonia tra Arma partenopea ed elbana e comandante della nave in transito, ha consentito, che proprio di fronte all’isola di Capraia, si potesse eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il giovane imputato, poi subito tradotto e ristretto nel carcere livornese.