Scrive Marco Buttafuoco:
Lella, mia mamma, se ne è andata stamattina, senza soffrire troppo. Non è stato il virus, sono stati i suoi anni.
Non è riuscita ad arrivare a luglio per festeggiare i cento. Riuscirò, per fortuna, a essere al suo funerale.
Vorrei dire tante cose, soprattutto ai miei conterranei, ma ora non riesco. Quando la vita sarà tornata normale ci incontreremo, ci abbracceremo e berremo al suo ricordo.
Caro Marco
Quanto apprendo mi fa sentire impoverito, ci avevo scommesso che il prossimo 12 Luglio avremmo festeggiato i suoi 100 ed i miei 72 anni e te lo avevo pure detto.
E mi si gelano le parole sulla punta delle dita, non so veramente cosa scrivere, mi vengono in mente solo aggettivi: umile e intelligente, ironica, buona, infaticabile lavoratrice e più di tutto fiera.
Fiera soprattutto di aver cresciuto due figli "brillanti" per generosità, cultura, aperturta della mente ai fatti del mondo: quello a cui scrivo e che abbraccio e Annarita volata nel vento troppo presto.
Sì mi è venuto da anticipartelo l'abbraccio e, sì, avremo un tempo migliore per riparlarne, davanti ad un bicchiere, con solo il minimo consentito di malinconia, col favore ed il permesso di Lella
Sergio