Leggo spesso Elbareport e devo dire che nelle ultime settimane ne ho lette di tutti i colori.
Sono elbana e anche se attualmente non vivo di turismo, in passato ho fatto le mie belle stagioni lavorative e conosco bene certi meccanismi.
Onestamente sono un po' stanca di leggere le lamentele dei proprietari di seconde case che non sono potuti venire all'Elba e forse non potranno venirci neanche i mesi prossimi, o che non vogliono venirci per non essere trattati male o da untori.
A queste persone, vorrei fare presenti alcuni aspetti, secondo me importanti, e ricordare alcuni avvenimenti. Il tutto senza avere la presunzione di interpretare il pensiero di tutti gli elbani.
- Con il covid, e la stagione alle porte, una parte di noi vive un doppio dramma: sperare di lavorare abbastanza per vivere dignitosamente ma anche sperare che un maggior numero di persone circolanti non implichi un grave rischio per la salute.
Chi non vive in una piccola isola, questa cosa, forse, fa fatica a capirla. Un solo ospedale, potenziato per l'emergenza ma comunque a rischio se ci fossero molti malati, attivitá chiuse che ancora non sanno che destino avranno per la stagione 2020 e quindi persone preoccupate per la propria sopravvivenza fino alla stagione 2021, case sfitte ma anche persone preoccupate per i propri familiari piú anziani o con altre patologie….
Qui è un concentrato di tutte le preoccupazioni possibili dovute al covid.
I pensieri sono tanti e credo che leggere le lamentele di chi paga le utenze tutto l' anno e non potrá (forse) venire qui in agosto, oppure le recriminazioni di chi è rimasto a casa sua ma si è sentito trattato da untore (dove e come non è dato saperlo), sia davvero troppo.
- Non ci sono leggi locali elbane che impediscano l'arrivo di persone sull'Isola. Ci sono leggi nazionali e regionali che limitano gli spostamenti delle persone. Di tutte le persone.
- Quando a Marzo è stata istituita la zona rossa al nord Italia, le immagini delle persone che fuggivano con tutti i mezzi possibili, sono finite su tutti i telegiornali. Una parte di quelle persone è arrivata all' Elba, stabilendosi nelle abitazioni che di solito occupano 15-30 giorni l'anno. È stato per noi disarmante vivere (non vedere al telegiornale) quel tipo di comportamento. Vivere sulla propria pelle la presunzione e l'egoismo di chi parte da un focolaio, per andare a rifugiarsi altrove, al solo scopo di aggirare le restrizioni, fregandosene di quante persone avrebbero potuto contagiare.
Il concetto di "untore made in Italy", non ce lo siamo inventato noi Elbani, se lo sono inventato quelli che sono scappati nel cuore di quella notte e che hanno determinato una maggiore diffusione del contagio (anche questo non lo dicono gli elbani ma i numeri).
Noi, casomai, abbiamo subìto un comportamento disdicevole.
Allo stesso modo, abbiamo subìto le restrizioni che hanno riguardato tutta Italia, arrivate a 24 ore da quella fuga e dovute a quella fuga e che, forse, se quella fuga non ci fosse stata, avremmo potuto evitare.
Da questi eventi derivano le proposte di chiudere l'Elba o regolamentare gli accessi, come risposta e protezione a fronte di comportamenti incivili.
- Il dpcm del 26 aprile prevede che le regioni comunichino una serie di dati ad una commissione. Ci saranno delle "soglie" sotto le quali rimanere, per poter continuare ad avere misure meno restrittive. Se si supereranno quelle soglie, per esempio se il numero di contagi salisse troppo, è previsto che si possano attuare delle misure maggiormente restrittive, in modalitá " zona rossa".
E se con un afflusso incontrollato di persone ci trovassimo ad essere " zona rossa" a luglio o agosto, avete idea di cosa significhi gestire le necessitá sanitarie di tutti con le nostre strutture? O del danno ad attivitá (e famiglie) che si troverebbero a chiudere (di nuovo)?
Faccio qui una parentesi per ringraziare tutte le persone che, in vari modi, hanno fatto sí che il contagio sull'Isola sia momentaneamente sotto controllo (personale sanitario, forze dell'ordine, protezione civile, supermercati e attivitá che hanno attivato consegne a domicilio, pubbliche assistenze, misericordie e tutti quelli che hanno rispettato le regole e sono rimasti a casa). Grazie, davvero.
- La Lombardia continua a registrare nuovi contagiati in un giorno ( 500-700 casi al giorno) con valori 9 volte superiori rispetto alla Toscana (80-90) pur essendo la popolazione della Lombardia solo 3 volte quella della Toscana.
- Quando una persona sceglie di acquistare un immobile in un determinato luogo e sceglie di adibirlo a seconda casa, valuterá i vantaggi, gli svantaggi e se ne prenderà i rischi (calcolabili e non). Questo include le tasse e le utenze e, purtroppo, gli eventi straordinari, imprevedibili e terribili come terremoti, alluvioni e anche il covid 19. Solo che con il covid una casa non viene distrutta, viene solo chiesto il sacrificio di non utilizzarla per un po'.
Mi resta ancora difficile capire perché persone che solitamente vengono in agosto (mi riferisco a persone che hanno specificato su queste pagine che usano la casa 15-30 giorni l'anno), ad aprile erano giá cosí angustiate dal pensiero di non poter usufruire delle abitazioni, quando da qui a 3 mesi non si sa nemmeno in che situazione saremo….forse, anche se abilmente viene omesso quando si scrivono articoletti e commenti, sono piú arrabbiati all'idea di non poterle dare in affitto?
- Non credo che l'indotto dei vari comuni elbani si giovi particolarmente dei proprietari di seconde case. Chi fa girare maggiormente l'economia è, piú probabilmente, chi usufruisce delle strutture di accoglienza e del settore ristorazione.
Ho letto commenti di chi addirittura nomina il lavoro dato alle ditte edili, ai geometri e agli elettricisti….non ho capito….una persona compra casa in un posto, decide di ristrutturare e si avvale del lavoro di professionisti ed artigiani. Lavoro che, logicamente, come da ogni altra parte, viene remunerato. Per questo tutti gli elbani devono essere grati a vita?
È ridicolo. È ridicolo di per sé il concetto che dobbiamo stendere il tappeto rosso perché " portate i soldi", come ad alcuni piace tanto dire. Una persona sceglie di venire qui e sceglie di avvalersi di determinati servizi. Qui, tra noi, c'è chi offre tali servizi. Si chiamano domanda e offerta.
- Non capiró mai come persone duramente colpite dal virus, persone che hanno perso parenti o conoscenti e che piú di noi dovrebbero avere presente il dramma di questa situazione ed essere sollevati al pensiero di essere in salute, si preoccupino delle ferie o della tari della seconda casa.
Detto tutto questo, non credo che da parte degli elbani ci sia un sentimento di chiusura assoluta, ma piuttosto di apertura ragionata e fatta in sicurezza, per evitare conseguenze di possibili focolai che qui sarebbero amplificate e disastrose.
A chi, invece, ha commentato vari articoli additandoci come rustici e ignoranti, scortesi, come quelli a cui interessano solo i soldi, quelli che si credono i padroni del tirreno...a chi ha scritto "lasciateli soli che voglio vedere come vivono" e " non spendete i vostri soldi nei loro negozi che senza di voi l' Elba muore" ...ecco...vorrei dirvi tante cose, neanche una vagamente gentile...ma la veritá è che vi commentate da soli.
Linda Mazzei