Ieri per vari motivi personali ci siamo recati a Livorno e rientrati in giornata.
Presupponendo che le persone che abbiano un semplice dubbio sulla propria salute, e questo vale per sempre non solo in tempo di Covid, non si mettano in viaggio, a presidio dell’imbarco di Portoferraio ho visto una squadra della guardia costiera che effettuava controlli alle persone che scendevano dal traghetto, ma a noi nessuno ha chiesto niente. All’arrivo a Piombino liberi tutti.
I problemi sono sorti al momento del ritorno. Quando siamo arrivati in prossimità del primo sbarramento la domanda è stata: Dove va? – a fare il biglietto- prego a sinistra.
Usciti dalla biglietteria al secondo sbarramento la domanda è stata: Ha fatto il biglietto? Si, mostrandoglielo- prego vada.
All’imbarco l’addetto della compagnia di navigazione ha controllato il biglietto, ha visto che mia moglie era seduta dietro e siamo saliti.
Al momento dello sbarco a Portoferraio abbiamo visto che sono state controllate delle auto, ma le prime tre, tra cui noi, no. Adesso io mi faccio una serie di domande.
Nessun controllo con termoscanner, quando ai tg vediamo e ci raccontano che agli aeroporti, alle stazioni ferroviarie, metropolitane eccetera tutti i passeggeri vengono controllati con i termoscanner. Ma il porto di Piombino non è in Italia? Queste notizie sono solo propaganda per poi farci incazzare? Perché il medesimo
tipo di controllo non viene effettuato a tutte le persone che imbarcano? Tra l’altro adesso il traffico passeggeri è ridotto al minimo. Noi potevamo provenire da una qualsiasi zona rossa ed arrivare all’Elba senza alcun riguardo per gli elbani. Non ci è stata chiesta neppure l’autocertificazione. Ci vogliamo rendere conto che se per malaugurato caso all’Elba tra maggio e giugno si innescasse anche solo un nuovo focolaio, risiamo tutti in seri problemi? Poi la colpa chi se la prende?
Roberto Borra