Il problema sanitario che stiamo attraversando ha scoperto molti dei nervi sensibili che questa economia globalizzata ha nel tempo costruito. La via monopolista del petrolio ci ha mostrato molte delle sue facce nascoste e malate: inquinamento dell’aria e quindi malattie, inquinamento delle terre in cui viene estratto e quindi malattie, inquinamento dei mari quando le petroliere sversano o affondano e quindi a catena malattie, distruzione di aree forestali con conseguente siccità e cambiamenti climatici e quindi malattie, e via dicendo.
In questo periodo in cui siamo rimasti in casa si è fatto un gran parlare anche da parte dei “grandi del mondo” di una svolta verde ed ambientalista ormai irrimandabile. Adesso che all’Elba si presenta un momento particolare rispetto al rifornimento di carburante, mi rendo conto che ancora una volta si è perso tempo prezioso per fare un salto in avanti.
So che anni fa qualcuno chiese la possibilità di poter aprire un distributore di gas per autotrasporto, ma gli fu negato. Molti dei turisti che arrivano con la propria auto, soprattutto quelli delle grandi città restano sorpresi e delusi del fatto che sulla nostra isola manchi questo tipo di approvvigionamento. Infatti i primi due distributori di Piombino, ad ogni arrivo dei traghetti sul porto, si intasano di autoveicoli provenienti dall’Elba sia per fare rifornimento di gas ma anche per la benzina perché costa parecchio meno.
Adesso esistono auto elettriche di nuovissima generazione, ma anche scooter elettrici, lasciamo perdere l’annosa e vergognosa mancanza di vere piste ciclabili che le nostre amministrazioni propagandano nelle campagne elettorali ma poi non realizzano, perdendo anche i finanziamenti europei dedicati, ed il trasporto pubblico che definirei ridicolo. Ma visto che di gas comunque all’Elba ne circola a tonnellate in forma di bombole da cucina, e di gpl da riscaldamento, non capisco dove sia il problema irrisolvibile del gpl per trasporto. Tanto più che i marchi automobilistici stanno proponendo oltre agli ibridi, anche mezzi con trazione esclusivamente a gas od elettrica.
So per certo che a Venezia per diminuire l’inquinamento, stanno pianificando la trasformazione dei motori delle imbarcazioni da diesel a gas. Farlo anche noi? Se non sbaglio i bomboloni del gas giungono da noi con un mezzo dedicato, quindi dov’è il problema? Fare un distributore di gas al porto cantieri, o in altra zona lontana dalle abitazioni? Proprio non c’è verso di far risparmiare gli elbani?
Roberto Borra