Sulla base delle direttive del Questore della Provincia di Livorno, sono state attuate i servizi di O.P. finalizzati alla gestione della sicurezza in tutta la sua ampia accezione (manifestazioni, movida, controllo del territorio, rispetto normativa anti contagio).
Tutti i servizi sono stati preventivamente pianificati e coordinati, a livello locale, dal Commissariato di Portoferraio, con i Comandanti delle FF.PP. e delle Polizie Municipali interessate al fine di concordare modalità e finalità.
Particolare sforzo operativo è stato effettuato sui territori comunali di Portoferraio e Campo nell’Elba, ma i servizi in particolare nelle notti di Ferragosto hanno riguardato tutta l’isola con interventi in quasi tutti i Comuni.
I servizi sono stati attuati nella loro fase operativa con proporzione e buon senso, nel rispetto delle sensibilità di tutti e dei doveri istituzionali.
In particolare si ritiene doveroso riferire l’esito del servizio svolto in data 21 agosto 2020, quando, alle ore 23.00 circa, lo scrivente si è recato a Marina di Campo ove ha disposto il personale della Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza in due percorsi separati al fine di monitorare la situazione.
Con il personale del Commissariato e due unità dei Carabinieri della Stazione di Campo nell’Elba, lasciate le autovetture fuori dalla folla, all’altezza del molo, percorreva a piedi il lungomare affollato, direzione centro ove nella settimana scorsa si erano verificate almeno tre aggressioni tra giovani, di cui due di fatto impedite dal lavoro di prevenzione svolto dal persone di OP (servizio del 14 e 15 agosto 2020) ed una in cui procede la Stazione Carabinieri di Campo (nel contesto una persona è rimasta ferita con lesioni lievi).
Ai passanti non muniti di mascherina, sostanzialmente una nutrita minoranza, il personale si rivolgeva con cortesi esortazioni a metterla, senza rilievi o criticità.
Percorrendo il Lungomare Mibelli, un dipendente della Polizia di Stato in abiti civili affiancato da operatori in uniforme, esortava delle persone sedute sul muretto lato porto, antistante ad un negozio, tutte senza mascherine, ad indossarle. Nell’occasione un uomo, poi dichiaratosi il padre (nel contesto non identificato) del soggetto che successivamente reagiva, sbottava affermando: “devi smetterla”. L’Ispettore non raccoglieva la provocazione salvo precisare che stavano solo facendo il loro lavoro.
Proprio in questo frangente, un altro uomo, classe 1977, residente a Campo nell’Elba, anch’egli senza mascherina, reagiva urlando, agitandosi e dichiarando che gli operatori stavano disonorando la propria divisa e citando varie teorie complottistiche sull’emergenza Covid.
Lo scrivente si assicurava che all’uomo fosse stato richiesto il documento e che lo avesse effettivamente consegnato. La situazione sembrava poter tornare alla normalità.
Tuttavia, inopinatamente, l’uomo iniziava ad allontanarsi dalla zona del controllo esortando la folla presente a reagire, urlando offese al personale operante ed incitando a più riprese la folla ad una protesta e reazione contro gli operatori delle FF.OO.
La zona era affollata da numerosi turisti e giovani e distante pochi metri da quella in cui nei precedenti servizi si erano verificati disordini. Lo scrivente riteneva pertanto opportuno redarguire il controllato, esortandolo a restare calmo ma a questo punto, nonostante l’esplicito riferimento ad una possibile denuncia per resistenza, la persona controllata decideva di attuare una consapevole, tenace e pericolosa condotta di reazione consistita nel non volersi avvicinare alle vicine auto di servizio, cosa ritenuta opportuna anche per allontanare il personale operante dalla moltitudine di persone e scongiurare eventuali reazioni, considerate anche le urla di incitamento e di oltraggio.
In particolare, urlando, il controllato si aggrappava al personale in uniforme, spaventando con tale illogica reazione una signora, asseritamente la madre e un signore, asseritamente il padre che tentava di fermare il controllo. L’uomo in questione veniva tranquillizzato direttamente dallo scrivente che gli precisava che non sarebbe stato affatto arrestato il figlio ma che doveva solo firmare un verbale vicino alle auto di servizio. L’uomo desisteva dalla reazione. La donna iniziava invece ad urlare aggrappandosi al figlio.
Questa fase veniva filmata da personale dipendente che riprendeva il controllato mentre urlava: “mi portano via per la mascherina; guardate; dovete reagire voi”.
Lo scrivente ha personalmente e costantemente controllato che l’uso della forza/persuasione per far avvicinare il controllato, che continuava ad urlare, alle vicine auto di servizio è stata proporzionata e sufficiente al raggiungimento dell’obiettivo, reso indispensabile dalle circostanze scientemente determinate dal controllato.
Durante tutte le successive fasi relative alla redazione della contestazione amministrativa e del verbale di elezione di domicilio l’uomo, in assenza di pubblico, desisteva dalle urla ma proseguiva nell’atteggiamento di provocazione nei confronti di tutti gli operatori, parlando a vanvera di complotti, di abuso di potere, di esercizio arbitrario della forza, di stato di polizia ed annunciando ampie pubblicazioni su Facebook in data odierna, come poi accaduto.
Dr. Pietro Scroccarello
Vice Questore della Polizia di Stato
Dirigente Commissariato di P.S. di Portoferraio