Venti anni fa arrivai su quest’isola e non conoscevo nessuno, mi sentivo circondato da confini, mi sembrava di essere prigioniero e non vedevo certo orizzonti favorevoli alla mia permanenza in questo luogo. Tramite un amico, conobbi Giuliano che mi era stato indicato come “Il Frangini” e descritto come grande esperto e conoscitore della natura elbana e soprattutto delle Orchidee spontanee dell’Elba e dell’Arcipelago.
Nacque così la nostra amicizia, ci incontrammo per la prima volta alle Ghiaie, nella Videoteca di quella che sarebbe poi diventata la compagna della mia vita.
Da quel giorno, la mia frequentazione con Giuliano divenne sempre più intensa, fino ad arrivare a vederci praticamente, quasi tutti i giorni. Mi insegnò tutto sull’Elba, sugli elbani e sulle meraviglie nascoste di questo luogo. Mi fece subito capire che l’isola era grande e che c’erano ancora tantissime cose da scoprire. Da lì iniziò il nostro viaggio insieme, giornate intere a fotografare orchidee, a cercare qualcosa di nuovo, qualcosa che anche lui non aveva ancora mai visto, insomma, ogni giorno era una scoperta, ogni giorno era un giorno in più trascorso con lui che rimarrà per sempre nel mio cuore e nei miei ricordi.
Conosceva profondamente la sua isola Giuliano, la amava sopra ad ogni cosa e come tutte le grandi persone, non era geloso della sua conoscenza, ma, da buon saggio, era sempre pronto ad insegnare agli altri il suo sapere.
Con lui abbiamo organizzato ricerche, convegni, mostre, passeggiate, incontri, insieme abbiamo scoperto, ci siamo meravigliati, abbiamo gioito per i successi e ci siamo arrabbiati quando le cose non andavano come avremmo desiderato…20 anni di ricordi indelebili.
Conosceva ogni luogo Giuliano, ogni anfratto, ogni minuscolo sentiero, ogni prato e la posizione esatta di ogni pianta interessante che lì cresceva o di ogni strano insetto che lì viveva. Per ogni luogo aveva una storia ed un aneddoto da raccontarmi. Non era solo un grande naturalista, era qualcosa di più, era la “conoscenza parlante” dell’ambiente naturale elbano ed era soprattutto il ricordo di come fosse quest’isola , 20, 30, 40 anni prima. Era un bravissimo fotografo, che sapeva cogliere i dettegli e le piccole, meravigliose sfumature di ogni essere vivente che incontrava e nel corso dei decenni aveva raccolto ed ordinato in maniera minuziosa, una infinita quantità di testimonianze fotografiche.
Le scienze naturali si possono studiare ed imparare su migliaia di testi, ma avere la fortuna di aver conosciuto una persona come Giuliano è valso molto di più, lui era la mia “enciclopedia elbana” e quando avevo un dubbio, un’incertezza, quando mi serviva un appoggio sicuro e sincero, lui era il mio punto di riferimento.
Gloria, sua moglie mi ha dato poche ore fa la notizia che non avrei mai voluto ricevere, ora piango mentre scrivo e rileggendo queste righe, mi rendo conto che a lui devo quasi tutto ciò che conosco di questi luoghi, a lui devo il coraggio che ha saputo darmi nel portare avanti progetti ambiziosi ed a lui devo la forza che mi ha trasmesso spingendomi ad insistere nel fare ciò in cui credevo, anche quando lo sconforto mi spingeva ad abbandonare.
Con Giuliano, se ne va un grande elbano.
Era mio mentore, era mio amico, era mio fratello, era il mio secondo padre.
Ciao Giuliano
Leonardo Forbicioni