Caro Italo,
dagli anni cinquanta, quando eravamo colleghi al Liceo, quanti ricordi!
Accanto a me, mentre scrivo, troneggiano sulla parete della stanza due grandi tele, dipinti dei tuoi anni giovanili, che hai restaurato, non molto tempo fa, prima di ammalarti, in una delle ultime estati felici, in cui venivo a trovare te e la cara Alessandra, spesso in compagnia di mia sorella, e trascorrevamo serate e pomeriggi sereni. Arte, letteratura, le fresche carezze dell'oasi di San Martino, dove tutto parlava e parla di te, del tuo amore incondizionato e disinteressato per l'arte, per la bellezza, per la natura, per la poesia, per le figure immense della nostra storia, in primis la figura di Cristo, quindi Napoleone e Mario Luzi, l'amico poeta.
Fra i tanti momenti belli trascorsi insieme è difficile scegliere, ma credo che anche a te piacerebbe ricordare quel gruppo di ragazzi liceali (siamo alla fine degli anni novanta), che in un mattino di primavera vennero all'Art center colorato di mimose a incontrare il Poeta e una studentessa lesse alcuni brani del "Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini". Emozione, sorrisi e tanta luce...
Ora, nella tristezza dell'addio, resta tuttavia viva la speranza che l'eredità che tu ci lasci non vada perduta e che si possa realizzare quella "rigenerazione dello spirito" alla quale hai cercato di contribuire generosamente con il tuo lavoro, la tua passione per l'arte, l'amore per la tua isola.
Licia Baldi