Questa mattina ho ricevuto la notizia della morte di Italo.
Per la prima volta, dopo diverse estati, non abbiamo potuto abbracciarlo e organizzare qualche appuntamento culturale sempre molto apprezzato.
Da più di un anno combatteva con una malattia che lo ha progressivamente spento: e sicuramente “ce ne voleva” per spengere quella sua forza interiore che lo ha portato ad essere un artista riconosciuto a livello internazionale.
Forza che, senza soluzioni di continuità, riproponeva ogni anno con pervicacia all’Elba nella ricerca di un riconoscimento della “sua” terra, spesso disattenta in proposito.
“Nemo profeta in patria” ci potremmo chiedere?
La risposta sta nelle innumerevoli ed indelebili tracce del suo passaggio che Italo ha con amore lasciato in ogni paese elbano e che le nostre istituzioni speriamo sappiano finalmente valorizzare assegnando loro quella legittima dignità artistico-culturale che meritano.
Leonardo Preziosi