Abbiamo letto con piacere un recente comunicato di Asa. Abbiamo appreso che l’Azienda punta a migliorare i propri servizi, a gestire sempre meglio i propri beni (impianti e reti) e le risorse umane. Con l’obiettivo di accrescere le disponibilità finanziarie da destinare ad importanti investimenti. Non possiamo che essere soddisfatti.
Desideriamo, allora, cogliere l’occasione per rappresentare ad ASA (ed alla Amministrazione comunale di Portoferraio) alcune cose che, tra le tante, ci stanno un po’ a cuore. E cominciamo dalle più semplici.
Non sarebbe il caso di eliminare quel box in lamiera piazzato in Calata Mazzini e rifarlo in muratura, come quell’altro box realizzato in piazzetta Porta nuova? Perché proprio nella Darsena medicea quella “fredda” lamiera?
Sono stati completati i lavori di collegamento della rete fognaria cittadina al depuratore di Schiopparello. Un grosso investimento per dare attuazione ad una scelta più che giusta. Sarebbe, allora, possibile abbattere quei due brutti manufatti un tempo costruiti al Grigolo a servizio di un “disgraziato” impianto di pretrattamento dei liquami fognari? Quello collocato, grosso modo, all’inizio del sentiero che conduce al Forte Stella, recentemente ripristinato dalla Pro Loco e l’altro posto sotto la scalinata di accesso da Via Carlo Bini (completamente abbandonato e ricettacolo di ogni sorta di immondizia). E non sarebbe male prevedere, oltre alla demolizione, anche un intervento di ripristino ambientale.
Due cose ancora. Un po’ più complesse.
Molti alloggi dei contatori per il consumo idrico sono completamente scoperti. Altri sono dotati di sportelli o rotti o vecchi ed arrugginiti. Potrebbe Asa, d’intesa con l’Amministrazione comunale, regolamentare la messa in opera di sportelli nuovi, magari in fusione di ghisa come quelli del defunto Consorzio acquedotti elbani? Se tutti gli alloggi fossero protetti sarebbe una gran bella cosa per l’immagine della città. Non si può pensare che la libera iniziativa dei singoli utenti possa cancellare l’attuale desolante spettacolo.
Concludiamo. Asa, di recente, ha rifatto gli allacci alla condotta idrica in Via Elbano Gasperi. Ottima cosa. Ma quella via, come diverse altre nel centro storico, avrebbe bisogno di vedere rifatta anche la pavimentazione. Chiediamo, allora, questa volta non ad Asa, ma soprattutto alla Amministrazione comunale: se l’Azienda livornese ha la possibilità di portare avanti un programma di rifacimento delle antiche e malmesse reti idriche e fognarie, non sarebbe opportuno definire un accordo che preveda, in contemporanea, l’esecuzione dei lavori di ripavimentazione delle strade interessate? In Via Elbano Gasperi non ci saranno più problemi sulla rete idrica, ma rimane lo stato penoso della strada. Un tempo fatta di bellissime pietre di calcare rosa, sciaguratamente ricoperte, verso la fine degli anni ’50, da un “magnifico” strato di asfalto! Ovviamente ripristinato, in più punti, dall’Impresa che ha eseguito i lavori per conto di Asa.