Francesco Bosi mi ha cresciuto politicamente e come persona, con franchezza e senso critico, sempre aperto al confronto e al rispetto delle idee altrui; a lui mi ha legato per molti anni un rapporto personale, ed oltre ad essere stato mio testimone di nozze, mi ha insegnato l’Abc della politica. Lo ricordo con riconoscenza per aver dedicato la sua vita alla cosa pubblica e agli altri; una persona perbene, generosa, sempre disponibile; persona che ha creduto in un ideale - lui forlaniano - e che ha portato avanti con coerenza e lealtà. Mi volle vice-segretario della città di Firenze del CCD e coordinatore regionale del movimento giovanile, quando avevo da poco iniziato gli studi universitari e insieme abbiamo condotto tante battaglie.
Ci stringiamo oggi al dolore della famiglia, alla moglie Marina, ai figli Lorenzo, Paolo, Cristiana ed Emanuele, ai nipoti, e a tutti coloro che oggi lo ricordano con affetto e stima.
Francesco Bosi ha un cursus honorum che dovrebbe farci riflettere sull’importanza della gavetta che lui ha fatto nella DC e che oggi la nostra classe dirigente nei partiti e nelle istituzioni possono solo invidiare.
Una lunga carriera politica-istituzionale: attivo nel sociale (co-fondatore dei circoli MCL) e nel sindacato (CISL), consigliere comunale, capogruppo, assessore comunale, consigliere regionale, parlamentare, sottosegretario e sindaco di Rio Marina, dal 2001 al 2011, eletto e riconfermato con oltre il 71%.
Oggi Rio gli darà la sepoltura, e il testimone che lascia per un’Isola d’Elba e una Toscana più forte e ambiziosa è una sfida che gli dobbiamo e che porteremo avanti nel suo ricordo.
Marco Landi