Gentile Redazione,
la fotografia pubblicata non è altro che il risultato di una politica assurda portata avanti dai nostri amministratori elbani che si sono fatti imporre la demenziale raccolta "porta a porta", non rendendosi conto delle problematiche che comporta in un ambito dove il territorio tutto e volto al turismo, per lo più a regolarità settimanale.
Al tempo, quando esistevano le tanto famigerate isole ecologiche, avevamo situazioni simili a quella da Lei presentata, perchè il passaggio per la raccolta era a cadenza giornaliera nelle dichiarazioni e nei contratti di chi gestiva il servizio, ma bisettimanale nella realtà.
Per ovviare a quei problemi sarebbe bastato predisporre tre passaggi quotidiani per le isole più sottoposte a "stress" invece di questo ronzio di furgoncini,che inquinano l'aria di fetore e di rumori tali da irretire residenti e turisti,ma che non risolvono,come possiamo vedere il problema.Se le può ingrandire la foto, vedrà che quei cassonetti, tanto belli, sono già strapieni e di conseguenza l'utente che si sta dirigendo all'imbarco, lascia la spazzatura per terra, perchè l'alternativa sarebbe portarla sul traghetto o peggio "volarla" fuoristrada sul "Capannone" o alle "Grotte", con un disastro ecologico che, anche si capirà, sarebbe insopportabile per l'immagine dell'Elba.
Quindi non prendiamocela con chi lascia la spazzatura nel posto più logico dove va lasciata, ma con chi ha architettato e portato avanti questo costosissimo disastro.
Alessandro Dini