E' fissata per il 24 gennaio la data della sentenza del processo che deciderà le sorti di Fausta Bonino, l'infermiera dell'ospedale Villamarina di Piombino imputata per la morte di alcuni pazienti per improvvise emorragie a seguito della presunta somministrazione di dosi massicce di eparina.
L’accusa ha sempre sostenuto che nel reparto si potesse entrare solo da una porta e strisciando il badge, e che la Bonino risulta l’unica sempre di turno nelle occasioni incriminate.
Nell’udienza del 20 ottobre scorso l'avvocato Vinicio Nardo, legale della difesa, aveva chiesto alla Corte d'Appello di acquisire nuove testimonianze per demolire un pilastro della tesi accusatoria e che, nella sentenza di primo grado, nel 2019, aveva fatto condannare l'infermiera all’ergastolo per la morte di quattro dei pazienti.
L’avvocato della Bonino ha ottenuto la possibilità di far testimoniare due medici e due infermieri che lavoravano in Rianimazione, che hanno spiegato come nel reparto non ci sia solo un ingresso, a cui si accede col badge, ma che ci sono altri due accessi secondari.
Dopo l’udienza del 16 dicembre si è riperta quindi la procedura processuale che dovrebbe aver termine il 24 gennaio prossimo, con sentenza attesa nella stessa giornata.