“Passata la festa, gabbato lo santo”, dice l’adagio. Sui traghetti Moby/Toremar (sí, quelli con uno strabiliante 0% di puntualità, perché dichiarano un’ora di percorrenza per non rispettarla mai, da anni) non si è neanche aspettato che la festa passasse.
Le nuove norme impongono da qualche settimana che i passeggeri abbiano il Green Pass e, da qualche giorno, la mascherina filtrante tipo FFP2. Il personale, tuttavia, passati i primissimi giorni - almeno sulle corse di cui ho direttamente "fruito" - non ha mai più controllato il Green Pass; e sí che i passeggeri d’inverno non sono neanche tantissimi, e per vedere se un passeggero ha la FFP2 non serve neanche una app, bastano gli occhi!
In realtà poi a bordo nessuno ha controllato neanche che le mascherine venissero indossate, quindi chi voleva poteva toglierla tranquillamente.)
Ne saranno stati particolarmente contenti i passeggeri “fragili” a maggior rischio di passarsela male se si contagiano: magari vanno a Pisa o a Livorno per terapie e controlli di malattie croniche e poi rischiano di beccarsi il virus sul traghetto…
E lo avranno apprezzato ovviamente tutti quelli che rispettano le regole per evitare di contagiarsi o contagiare il prossimo, e poi vedono che i traghetti sono zona franca.
Nel bel mezzo di una nuova ondata di Covid, mi pare che l’azienda di trasporti marittimi abbia mancato al suo compito di controllo, a garanzia di tutti i passeggeri e degli gli stessi lavoratori.
Si fa che ognuno fa come gli pare? Chissà se io posso mancare al mio obbligo di pagare il biglietto…
Lettera Firmata