Un grande scalpore sta suscitando a livello nazionale l'inchiesta della Magistratura fiorentina sui finanziamenti alla fondazione "Open" riconducibile per gli inquirenti al cosiddetto "giglio magico" di Matteo Renzi, e ritenuta una "articolazione del partito", con la formulazione di ipotesi di reato di traffico di influenze e finanziamento illecito.
La "Open" nel cui Consiglio di Amministrazione erano presenti Marco Carrai e Alberto Bianchi oltre che gli ex-ministri Maria Elena Boschi e Luca Lotti.
Tra i munifici finanziatori della Open (spina dorsale delle diverse "leopolde" renziane nell'elenco già pubblicato su diverse testate troviamo anche la compagnia Moby (per 100.000 Euro), ma nei disegni della Oper però i 100mila euro all’anno dovevano essere versati per cinque anni.
In cambio si sarebbe stata data la possibilità di fornire idee, suggerimenti vari, proposte e osservazioni per Matteo Renzi (il quale evidentemente era in grado si fornire preziose consulenze non solo ai "rinascenti" sceicchi arabi) ma anche per la Fondazione stessa.
ER