Un nutrito gruppo di cittadini dimoranti in località Ceppette – Campitelle aveva scritto al Comune di Portoferraio ed alla Presidenza dell’ASA segnalando quanto segue:
I potenziali disagi conseguenti all’applicazione del Regolamento Contrattuale dell’AATO 5, a cui si fa riferimento nella comunicazione indicata in oggetto, e inviata solo parzialmente, ai titolari delle utenze poste in zona Ceppete (Comune Portoferraio - Isola d’Elba - Livorno) si sono resi evidenti nel corso del mese di maggio c.a. In alcune aree in cui ricade la competenza di AATO 5 e del soggetto gestore ASA, tale applicazione comporta il verificarsi di evidenti disservizi per gli utenti interessati.
Nel caso specifico si segnala l’episodio occorso, appunto, in Loc. Ceppete; in tale area la fornitura del servizio viene effettuata grazie ad un impianto obsoleto, realizzato dall’allora Servizio Idrico della Comunità Montana, che continuamente è soggetto a guasti.
Tali episodi comportano, ovviamente, il verificarsi di notevoli ed inutili dispersioni della risorsa. Il vetusto impianto è stato ed è regolarmente utilizzato da ASA per garantire la fornitura del servizio e su di esso si sono attivate da parte del gestore tutte le utenze in essere, vecchie e nuove.
Secondo quanto previsto dal Regolamento a cui si fa riferimento (entrato in vigore dal gennaio 2012) tale impianto verrebbe, di fatto, ad essere considerato ricadente in proprietà privata e di natura privata. Se, potrebbe essere legittimo e ragionevole considerare l’inizio viabilità di accesso alla zona (su cui insiste la linea secondaria di distribuzione) quale limite tra il pubblico e il privato, è evidente che trattasi, in ogni caso di strada ad uso pubblico e di area di prevalente interesse pubblico, zona di recente urbanizzazione dove sono residenti 32 nuclei familiari e dove tra l’altro sono presenti particelle immobiliari di proprietà dell’ente pubblico territoriale. In aggiunta è evidente altresì che tutto l’impianto è sempre stato utilizzato dai soggetti gestori quale impianto di interesse pubblico.
In tale contesto, abbastanza delicato e problematico, ASA ha provveduto, (in data 17 maggio) applicando il Regolamento di cui sopra, senza che vi fossero trascorsi i termini previsti dallo stesso, alla sospensione del servizio. La comunicazione della perdita riscontrata dal personale di ASA dopo che molti utenti avevano prontamente provveduto a segnalarla, è stata inviata solo ad alcune delle 32 utenze che dipendono dall’impianto; il primo utente ha ritirato la Raccomandata all’Ufficio postale il giorno 16 maggio, e senza alcun indugio, si è provveduto alla sospensione della erogazione idrica.
Si è verificata l’interruzione di un servizio di pubblica utilità:
- senza che tutte le utenze fossero state adeguatamente informate
- senza che fossero decorsi i termini previsti dal Regolamento di AATO, (3 giorni dal ricevimento della comunicazione) dalla normativa vigente e suggeriti dalla normale prassi della burocrazia
- senza tenere conto del danno che tale evento ha comportato per tutti gli utenti, anche in presenza di bambini, anziani, e altre categorie deboli.
Alcuni utenti si sono prontamente attivati per risolvere il problema (il 17 maggio era un venerdì e l’interruzione è iniziata intorno alle ore 12), hanno contattato un impresa che si è resa fortunatamente disponibile per effettuare lo scavo e riparare l’impianto.
I sottoscritti firmatari si riservano di tutelare i propri diritti presso l’autorità garante dei diritti dei consumatori, se necessario denunciando tale increscioso e grave episodio; al contempo viene avanzata formale richiesta alla competente Amministrazione Comunale, ad AATO 5 e al soggetto gestore ASA di un incontro urgente al fine di trovare una soluzione che tenga conto della peculiarità della zona interessata, delle caratteristiche dell’impianto e per risolvere una situazione di disagio evitando che si continui a manifestare per il futuro.
La presenza di 32 nuclei familiari (per un totale di oltre 70 cittadini) rende chiaro di come l’area in questione pur insistendo su di una strada vicinale abbia valenza pubblica e l’A.C. possa prendere in considerazione che trattasi di zona privata ma di fatto, di interesse pubblico, classificandola, se non lo ha già fatto, come tale.
La classificazione di valenza pubblica potrebbe consentire ad ASA di superare la rigidità presente nell’applicazione del regolamento che dovrebbe essere più elastica nel tener conto di tali specificità.
Il modello di gestione perseguito da AATO 5, sembra essere, almeno cosi si evince dalla documentazione pubblicata, indirizzato all’efficienza ed al risparmio idrico, ed in questo tutti i cittadini si riconoscono pienamente. Tali indirizzi, se realmente applicati, si traducono in azioni concrete tese al risparmio, alla tutela del bene pubblico (riconosciuto come tale dalle normative transnazionali e dall’ultimo referendum nazionale). In tale senso crediamo che la rete idrica relativa all’area in questione, (ma ovviamente il ragionamento vale per tutti gli ambiti del territorio con caratteristiche simili) sia oggi carente e sia dovere dell’ente pubblico farsi carico, del suo ammodernamento (rifacimento completo delle rete di distribuzione secondaria con materiali adeguati alla consistenza numerica delle utenze), in modo da garantire un servizio all’altezza delle dichiarazioni di intenti). Tale intervento potrebbe essere concordato tra Amministrazione Comunale, Asa ed utenti, in base alle specifiche a cui si è fatto riferimento. In tal senso i sottoscritti si rendono disponibili, richiedendo di potersi confrontare in tempi brevi con gli enti in indirizzo.
All’invio del documento faceva seguito un incontro organizzato dal Sindaco nel corso del quale il Primo Cittadino portoferraiese si dichiarava ottimista sulla possibilità di una rapida soluzione del problema (condiviso peraltro da altri cittadini dimoranti in zone collinari), ma purtroppo ad oggi i disagi permangono, le falle nei tubi anche (ne abbiamo contate 3 attivamente sversanti risalendo la valle) e soprattutto gli scriventi lamentano di non aver ricevuto alcun cenno di risposta da parte di ASA.
Certo il problema è generale e non è di facile soluzione visto il notevolissimo impegno tecnico e finanziario che comporterebbe la completa bonifica di una rete idrica in parte vetusta, in parte stressata da una variabilità stagionale di utenze e dalla conseguente necessità di aumenti di pressione che mettono in crisi le più deboli strutture, ma la dimostrazione di attenzione, la disponibilità almeno al maggiore ascolto delle piccole comunità, insieme magari ad interventi un po’ più puntuali sembrerebbero dovuti.