Con riferimento all'articolo denominato (LAVACCHIO : CEMENTO MARCIANESE E CEMENTO MARINESE) e relativamente alla costruzione del fabbricato ricadente nell'ambito di competenza del Comune di Marciana Marina, si specifica che l'intervento autorizzato con Permesso a Costruire n. 29 del 11 luglio 2011, è relativo alla ristrutturazione per adeguamento alla normativa antisismica ed ampliamento fabbricato composto da tre unità immobiliari, in conformità al vigente Programma di riqualificazione dell'abitato esistente approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 13 del 02 marzo 2007. Il Fabbricato in questione NON ricade all'interno del Perimetro del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano ed ha acquisito tutti i pareri previsti ( ommissione Paesaggio, Soprintendenza di Pisa, Vincolo Idrogeologico e della Provincia di Livorno per quanto attiene la Valutazione di Incidenza, in quanto l'immobile ricade in ZPS/ZSC SIR. Le chiedo pertanto di pubblicare integralmente quanto riportato. Cordiali Saluti
Il responsabile dell'Ufficio Tecnico Comune di Marciana Marina
Geom. Rosario Navarra
Esimio Geometra
Pubblichiamo quanto ci invia non per obbligo di rettifica (come potrebbe far intendere la sua richiesta di non modificare la sua prosa) ma come forma di pura cortesia nei suoi confronti, pur giudicando la sua precisazione del tutto superflua.
Infatti noi NON abbiamo scritto che il fabbricato di che trattasi (che ci fa piacere sia ora al sicuro dai frequenti movimenti tellurici che notoriamente devastano l'Elba) si trovasse all'interno dei confini del PNAT, bensì, come recita il sottotitolo del pezzo a cui fa riferimento, abbiamo affermato che in zona insistevano "due inquietanti costruzioni entrambe in zone naturalisticamente protette" e se il pregevole manufatto marcianese è nei confini del Parco, quello "marinese" come lei stesso afferma è comunque in ZPS/ZSC SIR, appunto quindi in zona naturalisticamente protetta, da ben due direttive europee (o no?).
Né nel titolo, né nel sottotitolo si legge la parola "Parco", ed anche scorrendo l'articolo (non nostro ma che abbiamo convintamente pubblicato) non ci sono possibilità di fraintendimento.
Va da sé che manteniamo il diritto di critica paesaggistica su quei due interventi, che comunque ci parrebbero francamente inquietanti (e orripilanti con buona pace di tutti gli "autorizzatori", Sovrintendenza in prima linea) dovunque ricadessero nel nostro territorio.
Ricambiamo i saluti e ringraziamo comunque per l'opportunità che ci ha fornito di chiarire, a lei come ad altri lettori meno attenti, un dettaglio della questione.
sergio rossi