Se n’è andata Beatrice, la storica proprietaria della Pizzeria Bellavista a Marciana, una persona modesta, semplice e silenziosa che ha donato tanto bene alla comunità.
In un mondo pieno di palloni gonfiati che non producono nulla di buono, di arrivisti che “aggrediscono” il mercato, di ipocriti esercenti che predicano allungamenti di stagione a cui essi stessi per primi sono in realtà contrari, Beatrice rappresentava un punto di discontinuitá. Sempre aperta, anche nelle più fredde, ventose o nebbiose sere d’inverno, anche durante i vari lock-down, per darci il conforto di un piatto caldo o di una deliziosa pizza, metteva davvero in pratica il concetto di “servizio alla popolazione” che un locale pubblico dovrebbe innanzi tutto avere.
Ma il motivo per cui tutti le hanno voluto e le vogliono bene è che, in realtà, ha dato un contributo enorme a quella “qualità della vita” che rende speciale l’Isola d’Elba. Nel borgo di Marciana quasi tutti i bambini vanno a scuola da soli a piedi e già a 5-6 anni possono permettersi di uscire la sera, per giocare nella piazzetta sotto casa o in “fuor di porta”, tanto c’è sempre l’occhio vigile di qualcuno che veglia su di loro. Ricordo che a quell’età mia figlia andò per la prima volta a mangiare la pizza con le proprie amichette, una cosa incredibile in altri luoghi. Ciò fu possibile perché Beatrice non era soltanto un’ottima pizzaiola, era soprattutto una tata che ha cresciuto pletore di bamboli, accudendoli e sorvegliandoli quando erano ai suoi tavoli come solo una mamma sa fare, persino aprendo di pomeriggio per ospitare le loro feste compleanno. La dice lunga se Nico, uno di quei bamboli ora grande e da qualche mese nuovo proprietario del Bellavista, mostrando un grande rispetto, ha deciso di chiudere per lutto il locale.
Mi piace pensare che Beatrice stia sfornado pizze in qualche altra parte dell’Universo, con un occhio al forno e uno ai bambini seduti ai suoi tavoli.
Marco Sartore