Nuova pesante condanna per il noto commercialista follonichese Evans Capuano, riconosciuto colpevole di truffa ai danni di un imprenditore dell’Isola d’Elba, in concorso con un suo prestanome, il cittadino albanese Shpetim Citozi.
All’esito della camera di consiglio tenutasi ieri, 20 luglio 2022, il Tribunale di Grosseto, presieduto dalla Dott.ssa Laura Di Girolamo, ha riconosciuto entrambi gli imputati colpevoli dei reati di truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori, perpetrati ai danni della famiglia Galvani.
Pienamente accolte le richieste di condanna del pubblico ministero, Dott.ssa Anna Pensabene, e di risarcimento del difensore della parte civile, Avv. Massimiliano Albanese: quattro anni e sei mesi di reclusione per Capuano, due anni e sei mesi per Citozi, entrambi in solido tenuti a risarcire di tutti i danni la parte civile, cui è stata assegnata una provvisionale di € 80.000,00 oltre al pagamento delle spese processuali.
Gli imputati avevano truffato l’imprenditore elbano Giorgio Galvani, poi deceduto, sottraendogli il noto ristorante “La Lanterna” di Porto Azzurro. In particolare, Capuano ha circuito l’anziano ristoratore, approfittando delle sue condizioni di salute precarie, promettendogli ingenti somme per l’acquisto dell’azienda ma poi, di fatto, facendo subentrare all’ultimo minuto il nullatenente Citozi, quale formale acquirente, così intestando fittiziamente allo stesso il locale ed omettendo qualsiasi pagamento al Galvani. La disastrosa gestione dell’azienda, da parte dei due truffatori, ne ha poi determinato il fallimento.
Capuano è noto per le numerose vicende giudiziarie che lo riguardano, con recenti pesanti condanne a seguito di varie operazioni compiute a suo carico dalla Guardia di Finanza, che hanno condotto ad ingenti sequestri d’immobili, società, auto e beni di lusso sia nel Grossetano che altrove. Pendenti anche procedimenti per reati di stampo mafioso.
La denuncia della famiglia Galvani ha contribuito a scoperchiare un “vaso di pandora”, mettendo in luce i loschi affari del commercialista sull’Isola d’Elba.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’Avv. Massimiliano Albanese, penalista romano esperto di questioni societarie, Managing Partner dello Studio Legale e Tributario LEXAMP, che ha difenso gli eredi del truffato, costituitisi parte civile nel processo: “le condotte delittuose di cui entrambi gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli sono state ampiamente dimostrate nel corso del dibattimento, sia dall’ottimo lavoro d’indagine compiuto dalla Procura, sia dall’acquisizione degli ulteriori elementi che le nostre investigazioni difensive hanno fornito. Sussisteva certamente una minorata capacità del defunto Sig. Giorgio Galvani di percepire gli artifizi e raggiri posti in essere a suo danno, stante l’evidente incapacità dello stesso negli ultimi tempi della sua esistenza, al punto da rendere radicalmente nullo l’atto di cessione dell’azienda in questione”.
Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.
"Frattanto", ha precisato l’Avv. Albanese, “assumeremo tutte le opportune iniziative a tutela della famiglia Galvani, per ottenere il pagamento della provvisionale ed il riconoscimento di tutti gli ulteriori danni subiti dal defunto ristoratore, sia per la perdita dell’azienda che per il grave stato di prostrazione in cui la subita truffa lo ha gettato, facendogli vivere in modo angoscioso l’ultimo periodo della propria vita”.