Dopo aver raccontato le peripezie dei viaggiatori, disperati e tuttora perdenti, acchiappabus-TIEMME a Piombino Marittima, mi rendo conto di non avere esaurito il tema delle peripezie e degli equivoci di viaggio da e per l’Elba.
Questo è il caso, da me vissuto, di coloro che, per voglia di brevissimo soggiorno o per necessità di una mattinata di lavoro a Portoferraio, decidano, tapini, di prediligere la scelta supereconomica di non traghettare l’automobile e di usufruire di uno dei parcheggi dell’area portuale o retroportuale di Piombino.
Bene, compiuto velocemente il giro dell’esiguo parcheggio “libero” (forse, libero di posti liberi..), ecco la prospettiva di un parcheggio a pagamento, tutto sommato vantaggioso, ad 8 euro giornalieri (comunque ben maggiore dei 5 euro fuori stagione...).
Programma : ultima nave serale, brevi affari da sbrigare a Portoferraio la mattina dopo e quasi immediata ripartenza per la città di provenienza, con tanto di recupero dell’auto parcheggiata e pagamento degli 8 euro di parcheggio per molto meno di una giornata (una sola nottata, in pratica).
Tragico errore ! Scopro, così, cosa ti abbiano mai inventato i piombinesi : poiché ingresso (anche se solo per 1 ora e mezzo..) ed uscita si sono verificati (ovviamente) in 2 date diverse, la sosta viene considerata di ben 2 giorni, con tanto di addebito di 16 euro, il doppio di quello atteso.
Ovviamente l’addetto mi ha spiegato tutto il meccanismo, era tutto implicito e la colpa era mia che avevo male interpretato.
Tuttavia, mi è rimasto un dubbio : fossero i piombinesi semplicemente più furbi degli elbani a “sfruttare” l’Elba e non si ponessero minimamente il problema dell’impatto (anche solo formale) che questo ulteriore tassello comportamentale possa avere sul già precario meccanismo di richiamo turistico dell’Isola d’Elba stessa ?
C’è solo da sperare che le autorità preposte di Piombino riescano a disciplinare, innanzitutto, un maggior equilibrio tra parcheggi portuali liberi e posteggi a pagamento, e sappiano meglio vigilare su concessioni e tariffe.
Un pendolare ancora deluso.
Paolo Di Pirro