Nessun minore si troverà da un giorno all'altro senza un tetto sulla testa, per quanto precario; questa la prima rassicurazione che viene dal Comune, circa le ventilate, e poi confermate, intenzioni di affrontare alla radice le problematiche (ambientali, sociali e di legalità) che caratterizzano l'insediamento abitativo precario degli Orti, nei dintorni di Portoferraio.
Una decina di famiglie con residenza, una decina i minori su circa trenta persone, (alcune occupate nella stagione estiva con alcune di esse che, al termine di questi mesi presso le aziende locali, tornano magari dalle proprie famiglie).
L'insediamento degli Orti ha un'origine regolare: fu infatti lo stesso Comune a costituirlo, circa venti anni fa, con una decina di case mobili fornite di luce e acqua, un modo per mitigare situazioni di emergenza abitativa ancora più precarie (Falconetta, ecc). Poi, negli anni, la situazione è molto cambiata, lasciando spazio a 'modalità autonome' di nuovi insediamenti, con casette e roulotte.
Il meccanismo dello sgombero 'ad personam' (cioè, quando si trova una soluzione per una famiglia nell'ambito del nuovo regolamento sull'emergenza abitativa, si libera e rimuove quella casetta o roulotte dagli Orti per evitare che subentri qualcun'altro) sarebbe la procedura adottata, ci dice il Vicesindaco con delega al sociale, Luca Baldi.
A monte di questa decisione, che ha coinvolto con il Comune anche ASL e Forze dell'Ordine, il corposo dossier che gli uffici dell'Assessorato alle Politiche Sociali ha prodotto da un anno e mezzo a questa parte, una indagine che ha certificato l'esistenza di criticità ambientali (presenza di pozzi idropotabili) e sociali, abusi edilizi e problemi di sicurezza degli impianti elettrici. Sembrerebbe quindi esclusa a carta del miglioramento della situazione esistente, anche se due camion di ghiaia all'ingresso per evitare il pantano con la pioggia, una guardatina alla rete elettrica che si diparte dalla centralina e la rimozione dei resti del recente incendio ad una roulotte, delimitati in un appezzamento contiguo, sarebbero azioni non impegnative di 'riduzione del danno' da fare comunque, in attesa che si attivi la procedura di sgombero.
Tutte le famiglie - tranne una singola persona - hanno inoltrato la richiesta di accesso alla emergenza abitativa.
CR