Anche la giornata del 2 marzo resta segnata dalla scomparsa di un elbano molto noto nella comunità insulare, sia per le vicissitudini che aveva dovuto affrontare, sia per l'impegno profuso come politico ed amministratore locale.
Pietro Chionsini (comunemente per i compaesani di Rio Elba "Tullio") per molti anni dipendente della Provincia di Livorno, in servizio presso l'ITCG Cerboni di Portoferraio come Segretario Amministrativo, era nato nel 1941 ed appena bambino era stato colpito da una tragedia: la scomparsa di entrambi i genitori che avevano perso la vita nell'affondamento del piroscafo "Sgarallino".
Persona mite, generosa e di personale grande onestà, fin da giovane si era impegnato in politica nelle fila del Partito Socialista Italiano, ricoprendo in diverse occasioni importanti incarichi sia nel suo comune di origine, come assessore, sia in enti sovraccomunali come gli allora Consorzio Socio Sanitario e Comunità Montana dell'Elba e Capraia.
Negli anni '60 -'70 in particolare, la sua casa, in località Magazzini dove era andato a vivere con la consorte Gisela (ex soprano wagneriano), era divenuta una sorta di crocevia di artisti, musicisti, scultori e semplici amici provenienti dall'isola e dai quattro angoli del pianeta.
Singolare e travagliata era stata anche la sua "storia sanitaria": colpito non ancora quarantenne da una grave malattia cardiaca aveva subito due consecutivi trapianti di cuore ed uno di reni.
Nonostante tutto ciò Pietro non aveva perso la sua vivacità culturale, il suo fondamentale ottimismo, la sua curiosità. Continuava a coltivare le sue passioni come ad esempio quella per la storia dell'isola e delle sue immagini d'epoca.
Chi scrive queste frettolose e dolenti righe, gli è stato amico e compagno di lavoro, e gli manda un "ciao" intriso di ricordi, con le condoglianze ai suoi familiari.