L'INSOPPORTABILE DOLORE DI NON VEDERTI PIU'
Martedi, 20 agosto 2013
Ciao Marcello solo ora riesco a scriverti queste poche righe, troppo il dolore, il sapere di non rivederti più', insopportabile per me vedere Simona, Milena , Linda, disperate e affrante per questa immane tragedia,straziante stare vicino a Rolando e Rosanna i tuo splendidi genitori che mai avrebbero voluto sopravvivere al loro amatissimo figlio; intollerabile vedere tutti i tuoi amici e colleghi di lavoro che piangono riuniti attorno a te a alla tua splendida famiglia. conferma se mai ce ne fosse stato bisogno della persona speciale ,ed il vuoto incolmabile che hai lasciato;vedendo tutto questo in un attimo riaffiorano i ricordi che appannati dal tempo ora mi appaiono lucidi e vivi, come non ricordare la nostra infanzia i primi giochi a casa tua o casa mia le merende fatte e scambiate davanti alle prima tv in bianco e nero,le prime biciclette, le scorribande per le campagne di Carpani ,oppure le corse in una piazza Dante ancora priva di macchine e parcheggi affollati, i Rally fatti con le macchinine sotto la pineta insieme ai nostri amici del vicinato,i primi cinema, sempre insieme, i litigi per le ragazze, i bagni alle ghiaie, e tutto ciò che gli anni della gioventù spensierata ci anno regalato; poi la vita ci ha un po' allontanato, il lavoro,paesi e amicizie diversi ,ma ero con te al tuo matrimonio, e felice per la nascita delle bambine che dopo qualche tempo sarebbero arrivate.,e per la tua carriera che seguivo da lontano, orgoglioso per te: Marcello Il Vigile del fuoco eroe di tutti, amico e uomo da prendere come esempio, poi la doccia fredda la notizia di quella malattia che per 10 anni hai combattuto di cui discretamente chiedevo a Rolando o Rosanna, già perchè stupidamente non riuscivo a chiedertelo di persona, sempre con il timore di invadere uno spazio e una sfera cosi intima e personale mi ha bloccato, non riuscivo a chiederti della tua malattia,io che con te ho condiviso sin dai primi anni dell'infanzia sempre ogni segreto o intimo pensiero, solo quando ti ho visto lo scorso anno ,siamo riusciti a parlarci come un tempo,mentre ci raccontavamo dei nostri figli sono riuscito a rompere questo stupido muro di ipocrisia che mi ero creato,e ho sentito nelle tue parole,la fatica di un percorso che affrontavi come sempre però con grande coraggio e dignità, da allora pur con FB ci siamo sempre tenuti in contatto, fino a quando la malattia si è ripresentata più forte e aggressiva,di nuovo il pudore, chiedevo a tutti nostri comuni amici e chiunque avesse tue notizie di aggiornarmi , ma vigliaccamente non sono mai a chiamarti Alla fine di maggio finalmente ci siamo rivisti anche se ci siamo parlati poco, con disperazione ho visto nel tuo volto i segni sempre più evidenti di una tragica battaglia che nonostante le tue parole di speranza, guardandoti negli occhi ho capito che stavi perdendo. Ci siamo lasciati con la promessa che appena possibile per te sarei venuto a casa tua ,troppa la voglia di starti vicino e parlare; ma a volte il destino, se ci si crede si mette di mezzo e il mio cuore ha deciso che dovevo partire io questa volta per un ospedale, al mio ritorno ho saputo dell'aggravarsi della situazione e le parole che ci siamo scritti tu dall'ospedale io in convalescenza , non lasciavano margine a nessun ottimismo,la speranza che tu tornassi a casa, nei fatti era contrastata dalle ultime drammatiche notizie. fino a che una telefonata mi dice quello che temevo da giorni. Sei tornato a casa, accolto dal triste lamento delle sirene, dalle lacrime dei tuoi ragazzi che mai per un momento ti hanno lasciato,sempre vicini a te con il picchetto d'onore al quale nessuno a voluto rinunciare,pur con i volti pieni di lacrime, in caserma, in chiesa,fino al grande abbraccio di una comunità, che davvero ti voleva bene.
Oggi sono qui dopo averti accompagnato assieme a tutte quelle splendide persone che chiamare colleghi di lavoro è ingiusto e riduttivo, ma membri di una famiglia, la tua grande famiglia allargata e unita nel dolore di aver perso cosi presto una persona cosi bella e speciale come sei sempre stato . Sicuramente dove sei ora il dolore ,la sofferenza l'angoscia non ti appartengono piu',quelli accompagneranno per sempre noi che abbiamo avuto la fortuna di averti conosciuto.
Addio Marcello addio amico mio,
Mario Gentini
RICORDO A MARCELLO ROSSI
Lunedì, 19 Agosto 2013
Caro Marcello,
Per comprendere chi sei è bastato vedere quante innumerevoli persone sono venute a trovarti al Distaccamento e la marea di gente presente dentro e fuori la Chiesa per salutarti.
Erano presenti oltre al personale del comando di Livorno, anche i colleghi di Grosseto del distaccamento di Follonica, di Prato, di Genova e tanti colleghi in pensione.
Personale delle associazioni di Volontariato, della ex Comunità Montana, del Corpo Forestale dello Stato con i quali hai passato ore, anzi, a volte giorni per difendere i boschi dagli incendi, di questa meravigliosa isola dove sei nato.
I rappresentanti delle Forze dell’ordine e della Polizia Urbana, del 118 che tante volte hai incontrato negli innumerevoli interventi sul territorio sia in terra che in mare.
Tantissimi giovani, qualcuno ora stagionato, ai quali hai insegnato e infuso con la Tua caparbietà, la professionalità e la passione per questo mestiere, per il quale non basta avere cervello ma ci vuole anche tanto cuore. E Tu questo insegnamento lo hai trasmesso in modo egregio.
Ti sei voluto mettere in gioco tante volte raggiungendo sempre gli obbiettivi che ti eri dato per accrescere il Tuo livello di professionalità da mettere a disposizione della comunità.
Per me, con la tua posatezza, sei stato il diluente al mio modo di fare, diciamo, un po’ spigoloso e un collaboratore quanto mai indispensabile.
Ai Tuoi splenditi genitori ma a Serena e alle Tue figlie, in particolare, voglio chiedere scusa per tutte quelle giornate della Tua vita che gli abbiamo rubato e sono state tante. Non ci avete detto mai nulla, anzi sono assolutamente convinto che molto spesso lo avete spinto voi, dandogli serenità, proprio in virtù del grande amore che Vi lega a Lui, grazie, grazie di cuore .
Caro Marcello sento i Tuoi gentili rimproveri, ma tutto questo lo dovevo a Te, forse, sembra poco quello che hai dato, ma invece è tantissimo sia per la famiglia dei “Pompieri” che per la cittadinanza non solo Elbana ma ovunque sei stato chiamato a prestare la tua opera di soccorritore.
Il Tuo spirito, la Tua determinazione sarà sempre con tutti noi.
Marco Gulinelli
L'ULTIMO VIAGGIO SULL'AUTOSCALA ROSSA
Domenica, 18 Agosto 2013
L'ultimo tratto (spezzato in due tappe: dal Distaccamento dei Vigili del fuoco delle Saline alla Chiesa di San Giuseppe e da là al Cimitero della Misericordia) Marcello non lo ha compiuto su un usuale e triste carro, ma a bordo della "sua" autoscala rossa fiammante, custodito, coccolato quasi, dai suoi colleghi, ha viaggiato su quel mezzo utile, potente e vivo, capace di spingere su un cestello porta-uomini e porta-salvezza ad un'altezza vertiginosa. Marcello pompiere fino agli ultimi metri consumati su questa terra.
Nel mezzo, tra le due tratte, centinaia di persone hanno assistito alla funzione religiosa stipate dentro la chiesa parrocchiale, altre centinaia restavano fuori nei pressi del Sagrato. Tanti in totale presenti che poi si sono distribuiti in un corteo lungo quando il viale Aqui, tantissimi considerando il caldo del pomeriggio, tanto per ribadire il valore di chi se ne andava, ed il vuoto che lasciava. Ciao Marcello
Elbareport
A TURNO, PER ESSERCI TUTTI, NEL PICCHETTO D'ONORE DEI POMPIERI AL FERETRO DI MARCELLO
Domenica, 18 Agosto 2013
E' impressionante la tangibile commozione di tutta una comunità che si esprime con l'avvicinarsi al feretro, a cui i colleghi del Caposquadra Rossi hanno montato un picchetto d'onore, nel quale si alternano rapidamente, perché nessuno, ma proprio nessuno, vuole rinunciare a partecipare.
Ma anche fuori di questa stanzone, di solito operativo e rumoroso, dove i mezzi ed i vigili stanno sempre pronti a volare verso chi ha bisogno, ed oggi stranamente silezioso, c'è un altro imponente manifestarsi di vicinanza e solidarietà: l'affetto nei tempi della rete, con le centinaia e centinaia di pensieri, espressi con rapide parole o semplici click, che ritroviamo sotto gli articoli del nostro giornale che parlano della vicenda umana di Marcello e di chi gli è stato vicino. Qualche ora ed un ferajese di cui andare orgogliosi lascerà per sempre questi spazi-casa così suoi.
E.M. - S.R.
I FAMILIARI DI MARCELLO ROSSI RINGRAZIANO GLI AMICI E LE ISTITUZIONI
Domenica, 18 Agosto 2013
Le famiglie Rossi e Cucchiarelli desiderano ringraziare quanti in queste ultime difficili settimane sono stati al loro fianco. Dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, che si è prodigato per facilitare i trasferimenti di tutti coloro che volevano stare vicini a Marcello, ai colleghi e gli amici che ogni giorno si sono avvicendati dal loro grande amico.
Un grazie particolare va ai medici e agli infermieri dell’ospedale di ematologia sud di Careggi che, mostrando doti di umanità e professionalità eccezionali, hanno assistito Marcello fino all’ultimo e, disattendendo anche alcune regole ferree di un reparto così delicato, hanno permesso ai familiari e agli amici di essere sempre presenti.
Tutto questo, oltre ad essere stato importante dal punto di vista materiale, ha rappresentato un apporto morale indescrivibile, soprattutto confermando a Simona, Rosanna, Rolando e le bimbe quanto Marcello fosse apprezzato, stimato e amato da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di condividere con lui una parte di un percorso troppo breve, ma sufficiente per lasciare segni incancellabili.
Famiglie Rossi e Cucchiarelli
NATO CON LA DIVISA DA POMPIERE
Venerdì, 16 Agosto 2013
"Muore giovane, colui che gli dei amano”. Non so quali dei affollino i nostri cieli, non li ho mai visti, ma so quanti amici amassero davvero Marcello. Il ragazzo semplice di piazza Dante, il vigile del fuoco nato con la divisa. Ce l’aveva impressa nel cuore e nella testa. Non era difficile accorgersene sulla spiaggia, quando si giocava correndo come pazzi, quando ci si “affogava” in mare con le "tuffate", lui era sempre pronto a correre più degli altri a nuotare più veloce, a sfidare le onde e i mulinelli insidiosi della sabbia, a tendere un braccio a chi si stava allontanando troppo, a mettere una parola giudiziosa quando i giochi diventavano pericolosi e un po’ stupidi.
Gli amici lo sapevano già che sarebbe diventato un pompiere con il casco e l’idrante, gli stivaloni e il giubbotto, ma soprattutto con tante stelle sul petto, quelle della sua passione e del suo grande, generoso spirito di servizio.
Gli amici si divertivano a prenderlo in giro. Alessandro che gli chiedeva: “Quanti bimbi hai salvato oggi con l’elicottero?” Marcello ci rideva sempre, arricciando il labbro superiore come per tenersi per sé una risposta troppo insolente per un amico. Era abituato a rispondere con i fatti.
Quando si calò nel pozzo per recuperare il piccolo di sei anni caduto per caso mentre stava giocando, quando lo riconsegnò nelle mani della sua mamma disperata, quando fu intervistato per giorni dai tg nazionali con la sua solita semplicità “questo è il nostro mestiere, non ci vedo niente di eccezionale”, oltre alla bella impresa, ci regalò, credo a sua insaputa, l’emozione più preziosa: la gioia tutta infantile di essere i suoi amici che ci avevano visto lontano, dai tempi delle corse sulla sabbia. Anche noi quella volta i ci eravamo messi le stellette sul petto, soltanto per avere la fortuna di conoscerlo.
Marcello aveva dichiarato guerra all’acqua e al fuoco, agli assassini dei boschi, agli stupidi frequentatori dell’isola che magari, tra un bagno e l’altro, dopo un happy hour al bar e prima di una cena vip, la incendiavano con un mozzicone acceso. Aveva studiato, aveva superato esami, si era allenato duramente, aveva nuotato nel Serchio insieme ai topi, per esercitarsi a salvare gli alluvionati, era stato appeso all’elicottero per recuperare rocciatori in difficoltà. Era il pompiere di tutti, rimasto semplice come quando a diciott’anni passava con il "Ciao" rosso e la divisa dentro il borsone a tracolla.
Forse ogni volta che respirava il fumo di un leccio carbonizzato, di una sughera violentata dal fuoco, una stilla di dispiacere gli avvelenava il sangue. A volte le passioni consumano troppo in fretta le persone pulite, il senso del dovere diventa una maledizione che brucia più di un incendio doloso.
Ma noi gli avremmo voluto bene anche se non fosse stato tutto questo, per quella oscura alchimia che lega gli esseri umani e che quaggiù chiamiamo amicizia. Ciao Marcello, anche un pezzetto della nostra vita è volato via con te.
elena maestrini
LA PREMATURA SCOMPARSA DI MARCELLO ROSSI
Venerdì, 16 Agosto 2013
E' deceduto nella mattinata di venerdì 16 Agosto, a soli 52 anni, a Firenze. dove si trovava ricoverato da qualche giorno, Marcello Rossi, Caposquadra dei Vigili del Fuoco in servizio presso il distaccamento Portoferraiese.
Marcello era profondamente apprezzato dai suoi colleghi e dalla comunità elbana per le doti umane e professionali con cui aveva sempre svolto il suo delicato lavoro. Rossi era "l'acrobata" capace di scendere da un elicottero in volo librato appeso ad un filo d'acciaio, di calarsi in un pozzo o sulle rocce della scogliera più impervia, sempre per aiutare a cavarsela un essere ancora vivente, umano e no, o per restituire dignità ad un corpo appena abbandonato dalla vita, rischiando in semplicità e senza mai atteggiarsi ad eroe.
Con lo stesso coraggio e determinazione che poneva nel suo quotidiano impegno Marcello ha combattutto per 10 lunghissimi anni contro una terribile malattia che alla fine lo ha stroncato.
L'Elba perde oggi uno dei suoi migliori figli, un campione di modestia e di altruismo.
Sabato alle ore 16 presso il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Portoferraio, in località Antiche Saline di Portoferraio verrà allestita la Camera Ardente nella quale sarà esposta la salma, i funerali avranno luogo a partire dalle ore 15 di domenica con il rito religioso che si terrà presso la Chiesa Parrocchiale di San Giuseppe.
Per volere dei familiari chi vorrà rendere omaggio alla memoria di Marcello è pregato di non inviare fiori, ma di effettuare eventuali donazioni alla Associazione Italiana contro le Leucemie ONLUS. CODICE IBAN IT97A0760102800000015941503
La Redazione di Elbareport si unisce in un ideale abbraccio con la sua famiglia, i suoi amici, i suoi colleghi.
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