Nella giornata di ieri, 2 maggio, è avvenuta un'aggressione ai danni di un agente della Polizia Penitenziaria nel carcere di Porto Azzurro.
Un detenuto di origini tunisine, dopo aver chiesto di recarsi dal barbiere al pian terreno del reparto, appena giunto nel locale barberia, non gradendo la presenza dell’agente in servizio, lo aggrediva verbalmente e subito dopo anche fisicamente, cingendogli le mani al collo.
Grazie al pronto intervento dell’ispettore di Reparto e di un altro agente si è evitato il peggio.
L’agente aggredito è stato dapprima medicato e successivamente trasferito presso l'ospedale di Portoferraio per le cure necessarie. All'uomo sono state riscontrate delle escoriazioni ed una prognosi di dieci giorni.
Dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria denunciano una una cronica carenza di personale di tutti i ruoli e questo crea momenti di grande difficoltà nella gestione dei detenuti. In aggiunta l’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, richia di determinare un effetto emulazione per gli altri ristretti con condotte violente.
La dotazione, da troppo tempo promessa, di strumenti indispensabili, come corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come taser, kit anti-aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, ecc.. aiuterebbe sicuramente il lavoro dei agenti in servizio.
Da un comunicato del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria)