E’ capitato quasi a chiunque di veder allontanare, o magari di farlo in prima persona pentendosene magari poco dopo, il questuante di turno, sia bianco che nero, europeo o extra. Nei casi più avvilenti l’allontanamento è accompagnato da parole offensive e gesti di fastidio quasi a significare che la pazienza è finita e che a stento ci si trattiene dal passare alle vie di fatto.
Ed è probabilmente per ovviare a questi spiacevoli effetti collaterali dell’accattonaggio che Enel Energia, uno dei protagonisti del luccicante mondo del mercato privato dell’elettricità, pur non rinunciando ai sani proventi di una unitariamente modesta ma complessivamente sostanziosa elemosina, ha deciso di evitare signorilmente il momento spiacevole della richiesta del contributo passando direttamente alla riscossione, per quanto possibile discreta e mimetizzata nelle innumerevoli voci di costo che compongono una bolletta.
Tuttavia può succedere che qualche cliente (io fra questi), decidendo bizzarramente di cercare di decifrare le varie voci che contribuiscono al costo finale della propria utenza, munito di apposita lente di ingrandimento, dedichi qualche ora all’istruttiva lettura della fattura arrivata ad aprile.
Per non annoiare lasciamo perdere le fantasiose e criptiche voci che compongono i cosiddetti Servizi di vendita e Servizi di rete per soffermarci, stanchi ma sinceramente divertiti, sui Proventi Oneri Diversi Soggetti IVA.
La voce – Acquisto Carta Enelmia - comporta un costo pari ad euro 1,59/mese + IVA. La cifra, in effetti, è molto simile a quella che si elemosina a chi sta peggio di noi quando siamo in vena di generosità, ma nel caso specifico, ohibò, assume la dignità di una transazione commerciale. In ogni caso il sottoscritto, non ricordando di aver acquistato Carte di nessun genere, incuriosito, ha chiamato il numero verde (800.900.860) per avere i chiarimenti del caso.
La gentile voce del call center mi spiega che tale Carta, pur non essendo mai stata richiesta, mi è stata generosamente e gratuitamente inviata da Enel Energia lo scorso anno e, non avendola il sottoscritto mai respinta, si è magicamente trasformata in un acquisto che, dal primo gennaio 2012, pagherò mensilmente alla cifra sopra riportata.
Con pazienza spiego all’interlocutrice che
1 – mai ho richiesto la Carta
2 – mai l’ho ricevuta
3 – non intendo, ovviamente, pagarla
cerco anche, con una certa delicatezza, di spiegare che se qualcuno mi manda qualcosa che non ho mai richiesto sostenendo che, se non glielo rimando indietro, dovrò pagarlo, l’unica cosa che mi sento in dovere di fare è mandarlo a farsi rettificare lo sfintere posteriore ma, con altrettanta pazienza, e un po’ di disagio, la signora al di là del filo mi informa che se non ho mai ricevuto la carta è colpa delle Poste e che, in ogni caso non avendola respinta, mi sono ugualmente tramutato in acquirente. Dunque, se voglio rinunciare all’acquisto mai voluto, devo fare a mie spese una raccomandata A/R a Enel Energia, casella postale 8080, 85100 Potenza e, promette, l’importo addebitato e pagato mi verrà rimborsato.
In sostanza non è Enel Energia che deve dimostrare la mia volontà di acquistare la carta, ma io che devo certificare di non averla acquistata. Kafkianamente sono diventato cliente, come l’indimenticabile ex ministro, a mia insaputa.