Bruno Lauzi cantava qualche anno fa una bella romantica canzone che come tante altre narrava dell’amore e del mare con le sue maree ed onde, ma stavolta parliamo di un altro tipo d’onda che non ha niente di naturale perché provocata dall’uomo.
Mi spiace tornare a parlare dell’onda anomala della “nave gialla” di una compagnia di navigazione alla quale portiamo rispetto in quanto fornitore di servizio di trasporto.
Quando ho letto sulla stampa che c’era stato un’incontro tra le autorità per cercare di risolvere il problema dalla cosiddetta onda anomala, sinceramente speravo che situazioni come quelle che ho fotografato stamani alle ore 13 non si verificassero più, ma la mia speranza come del resto anche quella di molti altri cittadini, è andata delusa. Non è cambiato quasi nulla dato che queste ondate si verificano praticamente ad ogni attracco del traghetto, ed in altri luoghi anche in uscita (vedi il Grigolo di Portoferraio).
Allora mi chiedo e nel contempo chiedo a chi ne sa senz’altro più di me, chi risarcirà i danni alle strutture pubbliche e private, murarie e non, o anche semplicemente il ripascimento delle spiagge cui queste onde aggravano pesantemente la naturale erosione? Il comune di Portoferraio da solo o parteciperanno anche le casse degli altri comuni elbani, dato che il porto di Portoferraio serve tutta l’Elba?
E poi ci sarebbe da considerare con più attenzione anche la pericolosità per chi si trova in quei momenti ad affrontare queste onde mentre si trova sul bagnasciuga o anche in mare tranquillamente a fare il bagno. Per esempio sono diventate sostanzialmente impraticabili, se non a provetti nuotatori, le acque dello Scoglietto.
Roberto Borra