Mi sento chiamato in causa visto i molteplici commenti che sono seguiti al mio scritto. Mi sento anche in dovere di chiarire alcuni punti.
Primo, non ho nessun interesse con nessuna delle compagnie di navigazione né monetario né per così dire di amicizia, ho sempre pagato il biglietto per essere trasportato a Piombino e per tornare indietro, per cui parlo in totale libertà di pensiero e di critica. Non ho offeso nessuno e non voglio essere offeso, la maleducazione non porta nessun effetto benefico nello scambio democratico di opinioni della discussione in corso.
Secondo punto, la foto pubblicata -come altre - riguardano il muretto di San Giovanni perchè io ci vivo e vedo quello che il moto ondoso combina lì, intanto sta già chiudendo lo sbocco a mare di alcuni fossi appena fatti riaprire dal Comune. Ma andando in giro sento lamentele di tante persone che però non hanno il coraggio di metterci la faccia come me e come voi, vedo le barche ormeggiate al pontile del Circolo nautico San Giovanni cozzare ogni volta l'una contro l'altra violentemente e qualche volta anche una "sopra" l'altra; ho visto le onde cosa provocano allo Scoglietto, e lì ne arrivano 12 e non 5 o 6, e ci arrivano sia quelle in uscita della nave che quelle in entrata. E poi mi pare che si siano lamentati anche in altri comuni.
Punto terzo, penso che il rispetto delle regole della navigazione sia anche un fatto di rispetto reciproco, degli uni verso gli altri, e questo vale per tutti coloro che hanno una barca. Mi trovo spesso, avendo una barca con un motore piccolo in situazioni di disagio, perchè altre imbarcazioni con motore più potente mi attraversano davanti a pochi metri senza nessun riguardo, ma questo è un altro problema. Faccio un esempio: sulle strade ci sono dei giusti limiti di velocità che gli automobilisti devono rispettare indipendentemente dal tipo e dalla potenza dell'auto sia essa una utilitaria o un suv, e maggiormente un autobus, e questo dovrebbe esistere anche per la navigazione.
Punto quarto, penso che l'articolo in prima pagina del Tirreno di ieri risponda a tutti.
Punto quinto, mettere a conoscenza chi di dovere circa situazioni di disagio, di inquinamento e di pericolosità per i cittadini tutti, non vuol dire essere contro il progresso o contro l'economia elbana, ma anzi è contribuire a migliorare i servizi. Io non ho mai messo la testa sotto la sabbia perchè all'Elba si vive di turismo, e quando vedo qualcosa che non va reagisco e faccio il possibile per contribuire alla risoluzione delle criticità (mio nonno diceva sempre che per ogni problema esistono almeno tre soluzione, basta ragionarne). Praticamente tutto il Mediterraneo vive di turismo balneare/ambientale e se non poniamo rimedi ai nostri disservizi e abusi restiamo indietro su molti fronti, e penso anche che se l'inquinamento del nostro mare continua così gran parte delle attività turistiche sulla costa che va da San Giovanni al Cavo si troverranno a seri problemi.
Il prossimo anno -2014- l'Elba sarà al centro dell'attenzione internazionale per gli eventi napoleonici, perchè non prendiamo esempio dal carattere corso?
Roberto Borra