“Sono state quasi 14mila le trasfusioni assicurate lo scorso anno all’interno delle nostre strutture ospedaliere: si tratta di una pratica quindi molto diffusa, ma per la quale la prudenza non è mai troppa, per questo esiste una procedura periodicamente revisionata dal Comitato per il Buon Uso del Sangue (CoBUS), la cui conoscenza viene costantemente verificata”. Così la direzione dell’Azienda USL 6 è voluta intervenire per rassicurare la popolazione a seguito degli incidenti trasfusionali recentemente avvenuti.
“La sicurezza del paziente è alla base di tutte le nostre procedure – continua la Direzione – tra queste, grande attenzione è posta alle trasfusioni di sangue o sue componenti la cui crescita numerica è legata anche ai grandi progressi nella cura dei pazienti oncologici. Abbiamo da tempo diffuso nei nostri reparti un poster che sintetizza i controlli da osservare prima, durante e dopo la trasfusione in particolare sull’identificazione del malato e della sacca di sangue. Queste procedure garantiscono una sicurezza quasi assoluta, ma certamente è importante tenere molto alta la soglia dell’attenzione tra tutti gli operatori coinvolti. Per questo effettuiamo anche delle verifiche periodiche a campione, la prossima si terrà a settembre”.