Da una nota del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) apprendiamo di un nuovo atto violento presso la Casa di reclusione di Porto Azzurro.
Nelle prime ore del pomeriggio di ieri (26 giugno) un giovane detenuto, in isolamento nella propria cella, ha distrutto tutto ciò che vi era all’interno della stanza, gettando le macerie nel corridoio e ferendo un agente.
Dopo qualche ora, nonostante i vari tentativi di mediazione da parte del personale della Polizia Penitenziaria, l’uomo cominciava nuovamente a distruggere quel che rimaneva in cella, senza alcuna ragione, barricandosi all’interno, e posizionando materasso, cuscino e ante dell’armadietto dinnanzi all’ingresso, che ha poi cosparso di olio ed ha appiccato il fuoco.
Ancora una volta il tempestivo intervento del personale di Polizia Penitenziaria, accorso per spegnere l’incendio e salvare il detenuto (ben quattro estintori non stati sufficienti a domare le fiamme e si sono quindi usati gli idranti) che hanno permesso di salvare l’uomo e fermare il fuoco.
Sette agenti sono rimasti intossicati dei fumi riportando anche varie escoriazioni e bruciature. Il personale ferito è stato trasferito presso il pronto soccorso dell'ospedale di Portoferraio per le cure del caso.
Il commento del Sindacato: “Anche questa volta la professionalità della Polizia Penitenziaria ha scongiurato il drastico evento ma purtroppo gli strumenti a disposizioni sono pochi, comprese le maschere antifumo e tutte le attrezzature specifiche per il pronto intervento. Paghiamo ancora lo scotto di una amministrazione carente da ogni lato e per le assegnazioni incondizionata di personaggi violenti, arroganti e pericolosi, non confacenti all’istituto. Ma la vera amarezza è che a nulla sono valse le varie segnalazioni emanate dal sindacato per assumere urgenti provvedimenti rispetto alle criticità ed alle problematiche della Casa di reclusione di Porto Azzurro”.