Sabato scorso ho letto le previsioni meteo per questa settimana su uno dei siti impegnati a tenerci informati 24 ore su 24. Si dava per certo il ritorno di un Caronte bis che ci avrebbe portato una “nuova fiammata africana” con temperature “oltre i 45 gradi anche in Puglia e picchi di 48 gradi di nuovo in Sardegna”. Insomma un Caronte “ancora più rovente” e che, per il momento, ci avrebbe impedito di intravedere la fine del “caldo torrido”.
Sinceramente non me l’aspettavo. Speravo che il “caldo africano” ci lasciasse un po’ in pace. No, Caronte, secondo quel sito, aveva deciso di ritornare ancora più “rovente”, più “torrido”. Ho subito pensato, nella mia ignoranza, che se si prevedevano temperature addirittura “oltre i 45 gradi” e “picchi di 48” in Sardegna e in Sicilia, forse anche da noi, all’Elba, era probabile che si arrivasse a 40 e magari qualcosina in più!
Soffro maledettamente il caldo, inoltre ho già una certa età. La lettura di quella previsione mi aveva messo in uno stato di forte agitazione.
Fortunatamente sono riuscito a reagire. Ho pensato di cliccare sul sito Lamma della Regione Toscana ed ho avuto la graditissima sorpresa di scoprire che da mercoledì e fino alla fine di questo mese sull’isola, nelle ore più calde della giornata, avremo una temperatura media di 25/26 gradi, grazie all’arrivo di venti da Ovest/Nord Ovest (ponente, maestrale), addirittura Nord/Nord Ovest (tramontana, maestrale) Sud/Sud ovest (mezzogiorno, libeccio) e addirittura Nord /Nord Est (tramontana, grecale). E mentre scrivo, sono le 3 del pomeriggio di martedì, si è levata una discreta ventolata, non so se di maestrale o libeccio, che ha portato un primo assaggio di aria un po’ fresca.
Navigando sempre sul sito Lamma ho letto che in Toscana, nei prossimi giorni, come nel resto d’Italia, ci sarà un sensibile calo delle temperature. E quel sito meteo, che sabato mi aveva messo in agitazione, dopo 48 ore, fa la medesima previsione. Ammette che Caronte, con il suo barcone, questa volta non ritornerà!
Non mi piace pensar male, ma a volte sono costretto a farlo. Ho l’impressione che nel mondo della meteorologia ci siano anche Soggetti che abbiano interesse a spararla un po’ grossa, a drammatizzare per suscitare l’attenzione del “popolo ignorante”, per costringerci a cercare più volte, nell’arco di una giornata, notizie aggiornate. Ma è difficile, anzi impossibile, che ci sia data la possibilità di leggere “indisturbati” solo le notizie. Dobbiamo anche subire una invadente pubblicità di offerte di ogni tipo. Molto spesso di prodotti che ci aiutano a difenderci dal caldo “torrido”, “rovente”. A stare meglio fisicamente o ad avere un po’ di fresco in casa.
E poi ci sono i media (Tv e stampa) che ci mettono il loro carico. Dei tanti messaggi allarmanti di questi giorni cito solo quello che ho letto il 9 luglio. L’autore dell’articolo, annunciando l’arrivo del caldo, ha pensato bene di scrivere “E a proposito di caldo, SI SALVI CHI PUO'”. Roba da denuncia, come ha giustamente suggerito il meteorologo Paolo Sottocorona, per “procurato allarme”.
Ha ragione Sottocorona quando critica le esagerazioni e anche certe falsità o la moda di usare nomi di mostri mitologici come Caronte o Cerbero.
Personalmente credo che il clima stia cambiando e che l’umanità deve seriamente impegnarsi per arrestare il cambiamento. Non sono un negazionista. Sono solo contrario al modo spesso urlato, esasperato, sensazionalistico con cui si confezionano le previsioni meteo. Al “terrorismo meteorologico”, che fa male alle persone specie se fragili, anziane. Ma evidentemente soddisfa determinati interessi commerciali.
Giovanni Fratini