L’impegno dei Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno è incessante nella repressione delle fattispecie di reato contro la persona, soprattutto anche a tutela delle fasce più vulnerabili della popolazione, le fasce deboli, che rientrano fra le vittime tipo del noto compendio normativo del “codice rosso” oggi troppo spesso noto alla cronaca.
Detto impegno si traduce in una costante attività sul territorio che ha visto in prima linea l’Arma dei carabinieri dell’Isola d’Elba ove ha sede il Comando Compagnia di Portoferraio.
Questi militari hanno arrestato un elbano di 60 anni, bloccato proprio dai Carabinieri della Stazione di Portoferraio, che per settimane hanno indagato su presunte violenze domestiche all’interno di un’abitazione del centro cittadino.
Non è stato facile per gli uomini dell’Arma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Livorno, ricostruire gli innumerevoli episodi di violenze e soprusi che una giovane donna da oltre un anno subiva costantemente dal compagno convivente. Ma le pazienti e oculate indagini dei Carabinieri hanno alla fine permesso di liberare la donna dal suo aguzzino, arrestato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e inosservanza del divieto di avvicinamento alla parte offesa che già il Giudice del Tribunale di Livorno aveva disposto recentemente.
Infatti l’uomo allontanato dall’abitazione famigliare già qualche tempo prima, non si era rassegnato a quella separazione e aveva continuato a perseguitare la sua ormai ex compagna con continui pedinamenti, appostamenti anche sul luogo di lavoro della vittima, insulti e denigrazioni via social, che aveva costretto la donna a cambiare le proprie abitudini di vita e a vivere costantemente nella paura.
I Carabinieri della Stazione di Portoferraio hanno continuato a seguire la vicenda non abbandonando la donna e continuando a verificare il rispetto delle prescrizioni imposte dal Giudice, accertando continue violazioni alle regole imposte all’uomo.
Così i militari hanno relazionato il tutto alla Procura della Repubblica di Livorno, ottenendo così dal Giudice un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo che subito è stato rintracciato dai Carabinieri ed è stato trasferito immediatamente presso il carcere “Le Sughere” di Livorno.