(riceviamo e pubblichiamo)
Sulle colone di questo giornale, spesso e volentieri, si è discusso della disparità nel trattamento tra "residenti" e "non residenti".
I primi reclamano agevolazioni di ogni tipo. Dalle più improbabili, come la riduzione del costo della consumazione al bar e via via sino ad arrivare all'inaccettabile parcheggio riservato in centro storico.
I secondi, reclamano priorità di trattamento, anche alla luce dei "costi" per servizi che gravano sulle abitazioni dei non residenti.
Poiché si possa meglio capire la disparità di trattamento e valutare con maggiore equilibrio cosa significa l'essere figli e/o figliastri, richiamo l'attenzione sull'ultima fattura ASA pervenutami che mi ha fatto fare un salto sulla poltrona.
Com'è noto l'acqua è uno di quei servizi che i non residenti pagano maggiorati. Vediamo quanto.
Ecco i dati della fattura:
- Quota fissa euro 62,87
- Servizio acquedotto euro 29,55
- Oneri perequazione: euro 1,47
- Servizio fognatura euro 5,89
Servizio NON fornito perché non allacciato alla rete fognante
-Servizio depurazione euro 14,58
Servizio NON fornito perché non allacciato alla rete fognante
per complessivi euro 114,36, al netto di ogni altro addebito (mora, ritardati pagamenti, ecc...) non presi in considerazione, il tutto riferito al consumo fatturato di 14 metri cubi.
Ora se la matematica non è una opinione il costo a metro cubo è stato di euro 8,16, una follia.
Analogo trattamento i non residenti lo hanno per l'Enel, spazzatura, IMU e... per la consumazione al bar.
Assurdo, ma è quanto dovrebbero tenere a mente coloro che "sparano" sui foresti.
P.S. Non potendo fare altro invierò la fattura ad ARERA per un controllo di legittimità.