Dopo 3 anni di dure battaglie, di alti e bassi, il mio babbo Silvano , se ne è andato, il morbo di parkinson se l'è portato via.
Babbo ha lavorato duramente tutta la vita, babbo era il miglior ruspista dell'isola d'Elba, lo dico perché è la verità, a volte qualcuno mi diceva: ah sei la figlia del Mocali? Il tu babbo è sempre stato un gran lavoratore, aveva una forza fisica come pochi, non sentiva la fatica, lavorava lavorava e zitto, era buono, non diceva mai di no, preparava le strade per i rally, quando ancora si correva sullo sterrato, interveniva in caso di incendio, lo ricordo ancora quando tornava a casa con i capelli ed i vestiti color arancione perché i canadair scaricavano le sostanze per spegnere il fuoco e babbo era sotto con la sua ruspa.
La Costa dei Gabbiani, il residence Sant'Anna e tanto altro, tutta opera sua. Era di poche parole, ma con un grande cuore e tanta sensibilità. Era bello, con gli occhi blu che sprigionavano bontà.
Si è spento nella sua casa e almeno questo, allevia un po' la mia sofferenza. Ormai neanche mi riconosceva più, abbiamo lottato insieme in questi 3 anni ma era stanco, ed ha deciso che bastava così. Ritengo doveroso ringraziare la Dottoressa Massaro, il dottor Balatresi, la pubblica assistenza di Porto Azzurro e il Santissimo Sacramento di Portoferraio, in special modo Antonio Bolano, che non si e' tirato indietro neanche il 31 dicembre alle 23 per riportare a casa babbo dal pronto soccorso.
Gli ultimi doverosi ringraziamenti vanno agli infermieri assistenza domiciliare (ADI)che ci hanno supportato e mi hanno sopportato sempre, senza di voi tutto sarebbe stato ancor più difficile, siete stati i suoi angeli custodi, fate il vostro lavoro mettendoci il cuore e per questo non smetterò mai di ringraziarvi.
Emma Mocali la figlia di Silvano