Riceviamo e pubblichiamo:
Scriviamo queste righe nella speranza che ci gestisce la sanità all'isola d'Elba possa prendere consapevolezza che troppe cose non funzionano come dovrebbero.
Il giorno 27 dicembre scorso, mia madre, gravemente malata, arriva al pronto soccorso tramite il 118, viene presa in carico dai medici per accertamenti alle ore 19,33.
Passano 4 ore, io, mio fratello, mia figlia e mia nipote siamo li, in sala d'attesa.
Alle 23,45 il medico decide per le dimissioni e rientro a casa, ma ci viene comunicato che non ci sono ambulanze reperibili e disponibili in caso di dimissione.
Avevamo quindi due scelte: riportare a casa nostra madre con mezzi proprio o lasciarla su una barella del pronto soccorso fino alle 8 della mattina successiva.
A quel punto chiamiamo le Forze dell'Ordine che arrivano tempestivamente e si adoperano per capire la situazione.
Viene spiegato agli agenti che non ci sono letti liberi pertanto o la riportiamo a casa o resta in pronto soccorso.
Questo è quanto, a meno che non arrivi un'emergenza dalla nostra zona (Campo nell'Elba) e l'autoambulanza sia disponibile per il rientro.
E' quello che accade alle 01,30. La Croce Rossa di Marina di Campo arriva al pronto soccorso con un paziente e si rende disponibile per riportare a casa nostra madre.
Sono circa le 2 di notte.
Troviamo inaccettabile la "gestione" di queste situazioni, non è ammissibile né umano che una paziente grave debba subire un simile trattamento.
Augurandoci che questa testimonianza possa servire affinché niente del genere accada più.
Approfittiamo dell'occasione per ringraziare di vero cuore i volontari della Croce Rossa.
Alessandra e Leonardo Caldarera