L’Arma dei Carabinieri, da tempo, dedica su scala nazionale, una particolare attenzione al fenomeno delle truffe agli anziani. A tal proposito, il Comando Provinciale Carabinieri di Livorno, in stretta continuità con le direttive operative condivise in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presso la Prefettura di Livorno, conduce una capillare campagna informativa su tutto il territorio proprio per diffondere, quanto più possibile, la conoscenza di tale fenomeno ponendo le basi e fornendo gli strumenti alle potenziali vittime per prevenire l’evoluzione di dinamiche di reato nonché difendersi adottando tutte le cautele ritenute adeguate alla luce di un’azione costante di monitoraggio ed analisi del fenomeno.
In tale ambito la Compagnia carabinieri di Portoferraio venerdì 21 marzo alle ore 17 ha tenuto un incontro aperto con la cittadinanza presso la sala della Gran Guardia sulla prevenzione delle truffe ai danni degli anziani, un fenomeno in crescita che desta sempre più preoccupazione. L’incontro pubblico, durato poco più di un’ora, voluto e organizzato dall’Auser – Portoferraio, ha registrato un’ampia partecipazione, segno di un forte interesse da parte della comunità. Il Capitano Boccia, Comandante della Compagnia dei Carabinieri Elbani accompagnato dal Lgt. C.S. Giammarco Lampunio comandante della stazione di Portoferraio, ha guidato l’evento illustrando con esempi concreti le tecniche più usate dai truffatori. Il pubblico ha seguito con attenzione, ponendo numerose domande per approfondire il tema e condividendo esperienze personali.
Durante la conferenza sono stati illustrati alcuni dei raggiri più comuni:
Il falso parente: un individuo telefona spacciandosi per un nipote in difficoltà, chiedendo denaro con urgenza.
Il finto tecnico: sedicenti addetti di aziende di servizi si introducono in casa con la scusa di controlli, approfittando della fiducia delle vittime per derubarle.
La truffa dello specchietto: automobilisti simulano un piccolo incidente e pretendono un risarcimento immediato in contanti.
Le false raccolte fondi: richieste di donazioni per cause inesistenti, sfruttando la generosità delle persone più vulnerabili.
In caso di dubbi, ci si può sempre rivolgere ad una delle 27 Stazioni Carabinieri del territorio della Provincia di Livorno per esporre i propri sospetti e verificare ogni dubbio.
Il reiterarsi di diverse tipologie di truffa impone di richiamare gli accorgimenti e le misure che i Carabinieri di Livorno raccomandano in caso di dubbi e/o mancanza di conoscenza dell’interlocutore da cui si viene avvicinati per ogni tipo di accordo o richiesta in cui emerge la richiesta di eseguire un’operazione o un pagamento anche e soprattutto con i mezzi diversi dall’uso dei contanti in particolare l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici.
A tal riguardo nei suddetti casi, appena si hanno sospetti, il consiglio è quello di porre massima attenzione, non aprire la porta a sconosciuti che si presentano presso le abitazioni private, diffidare dalle apparenze e soprattutto limitare la confidenza su internet.
In tale ottica pertanto, prestare sempre massima attenzione, ma soprattutto a rivolgersi con fiducia ai Carabinieri in caso di sospetti, chiamando il 112 N.U.E. per effettuare un’immediata segnalazione, nonché consultare il sito Carabinieri.it in cui sono illustrate le principali tipologie di truffe e come riconoscerle, poiché le tecniche adottate dai truffatori, per quanto subdole e fantasiose, hanno schemi ricorrenti ed individuarli è il primo passo per difendersi.
In caso di ricezione di telefonate da numeri di utenze fisse o mobili con prefissi o numerazioni compatibili con la mittenza, per esempio di uffici istituzionali o di caserme, essendo attualmente frequenti fenomeni di clonazione di numerazioni già assegnate, è buona norma riattaccare, quindi chiudere la conversazione sospetta e richiamare il numero al fine di avere conferma di non trovarsi di fronte all’ennesimo ignoto truffatore.