La Confesercenti Provinciale di Livorno, a fronte dell’assordante silenzio che in quest'ultimo periodo si leva dalle Amministrazioni Locali, dalla Provincia e della Regione Toscana, torna preoccupata sul tema dell'autostrada tirrenica. E lo fa per ribadire le posizioni più volte espresse in questi anni e per rivolgere ai nostri politici una domanda tanto semplice quanto ancora senza risposta: che cosa stanno facendo al riguardo? C’è un'intera provincia, quella di Livorno, che, con tutta la sua economia ed il suo sistema di imprese, rischia di essere stravolta da un nuovo sistema della viabilità che porterà altre spese e diminuirà i vantaggi.
Come sindacato della piccola e media impresa del commercio, del turismo e dei servizi, la Confesercenti ha sostenuto da sempre la necessità della realizzazione di un’infrastruttura, quale quella che dovrebbe essere il completamento dell’autostrada tirrenica, in quanto rappresenta uno dei volani di sviluppo della nostra provincia, penalizzata fino ad ora da una viabilità ai limiti della decenza. In più occasioni Confesercenti ha quindi sostenuto la necessità del completamento della A12, ma con grande chiarezza ha anche sempre chiesto che questa opera dovesse essere fatta garantendo alcune imprescindibili certezze.
Prima di tutto abbiamo chiesto che, contestualmente all'autostrada, si realizzasse il “lotto zero”. Questo per risolvere sia i problemi atavici di collegamento fra Livorno città ed il resto della provincia, ma anche per dare risposte concrete ai residenti di Quercianella e per agevolare tutti quei residenti che per lavoro si trovano costretti a percorrere il Romito, salvaguardando e valorizzando allo stesso tempo la linea di costa ed il suo panorama, un vero e proprio biglietto di benvenuto ai turisti che si trovano a passare sul nostro litorale.
Abbiamo poi sempre preteso che venisse garantita ai residenti della provincia la gratuità dell’utilizzo dell’A12, i quali si sarebbero trovati praticamente obbligati a percorrere l’autostrada venendo a mancare una funzionale rete stradale alternativa. E ancora, collegato a questo tema, abbiamo sottolineato come dovessero essere mantenute tutte le complanari necessarie a rendere facilmente accessibile tutto il territorio, evitando inutili e pericolosi sovraffollamenti della vecchia Aurelia, assolutamente inadeguata a ricevere i flussi di traffico in uscita dall’Autostrada.
Abbiamo inoltre più volte espresso preoccupazione rispetto al fatto di collegare la fattibilità del progetto per la 398 in Val di Cornia alla realizzazione dell’Autostrada: riteniamo che questo sia un aspetto che dovrebbe essere trattato in modo separato, mettendo al riparo i cittadini e le imprese locali dal rischio di un ricatto che potrebbe portare oltre al danno anche la beffa. Non è certo improbabile che, alla fine, si realizzi l’Autostrada a pedaggio, con gravi danni a carico del sistema economico locale se non verrà garantita la gratuità, e poi della 398 non se ne veda la costruzione…
Ebbene, se, all’inizio del confronto, i suddetti impegni erano stati messi nero su bianco da SAT, governo, regione toscana, provincia e comuni, nelle fasi successive e senza alcuna spiegazione, sono stati poi cancellati come con un colpo di spugna. Ecco, come Confesercenti riteniamo che non si possa mettere a repentaglio l'economia di un territorio, penalizzando i cittadini residenti e soprattutto le imprese: altro che infrastruttura per lo sviluppo, la trasformazione della variante in autostrada con il relativo pedaggio potrebbero mettere in difficoltà moltissime aziende (e quindi famiglie) che lavorano grazie ai viaggi su questo tratto di strada – si pensi a solo titolo di esempio ai venditori ambulanti!
Come Confesercenti, riteniamo nostro compito e dovere, stimolare una più seria e determinata presa di posizione dei nostri Amministratori Locali, sostenendoli in una battaglia a garanzia del diritto legittimo per la nostra provincia ad avere un efficace sistema di comunicazione senza che questo si trasformi in un danno dagli effetti irreparabili.