Ci sono persone che non vorresti venissero a mancare mai, di Sandra Palombo
Ci sono persone di Portoferraio che fanno parte del tessuto sociale del paese e che non vorresti che venissero a mancare mai.
Stefano era di poco più piccolo di me, l'ho sempre conosciuto, anche se non lo frequentavo. Faceva parte di noi portoferraiesi doc, senza voler nulla togliere a coloro che sono arrivati qui da pochi anni per mille strade e per varie ragioni.
Era sempre il primo salutare, magari solo con un sorriso, educato gentile, un bravissimo ragazzo e fa male sapere che non lo incontreremo più per strada o nei corridoi del Comune dove veniva a sbrigare le pratiche e ancora più male fa pensare a sua moglie Celeste, alle figlie e a suo padre. Non è retorica dire che il paese è in lutto per questa perdita.
Quelle serate a casa sua in Via Mozza, di Riccardo Santini
Dopo che ieri mi è arrivata la triste notizia della scomparsa di Stefano non sono riuscito a dire niente, perché in questi casi non si sa mai cosa dire ogni parola sembra superflua per una cosa
cosi brutta. Ma voglio solo dare un ricordo di Stefano che fin da piccolo mi ha avvicinato alla musica e non solo, insieme abbiamo condiviso bellissime serate.
Insieme a lui a Riccardo Vello a Andrea Ferro e a Luciano Regoli e a tanti altri Abbiamo formato diversi gruppi che negli anni ottanta hanno tracciato la strada anche per chi suona adesso. Stefano era sempre prodigo di consigli e qualche volta se c’era qualcosa che non funzionava giustamente non te lo mandava a dire. Ricordo che la sera eravamo sempre a casa sua in Via Mozza, anche quando non era il caso, ma lui insieme a Cele ci ha sempre aperto la porta e ospitato e noi eravamo sempre li perché stavamo bene insieme, si discuteva di musica, del gruppo si giocava a carte, si beveva qualcosa. Ultimamente ci eravamo un po persi di vista per via del lavoro della famiglia… ci si accorge sempre dopo di quanto un amico ci può mancare. Solo un paio d’anni fa eravamo riusciti a riunirci per un tributo al povero Trick ed avevamo suonato di nuovo insieme. Credo che Stefano fosse stato molto contento di rifare insieme un po di casino.
Voglio solo ringraziarlo per tutti quei momenti e dare un forte abbraccio a Cele , alle figlie a Ernesto e a babbo Mario. Ciao Stefano, Ci mancherai.
Ciao Stefano di Marcello Rossi
Sono stato preso alla sprovvista da questa dolorosissima notizia, con Stefano ci eravamo un po’ persi per via del lavoro e della vita che ci aveva portato su strade diverse.
Ogni tanto capitava di vedersi e con lui era come essersi lasciati il giorno prima, siamo stati amici dall’infanzia e fino a 20 anni con Pino Annarella siamo stati molto uniti, è un dolore fortissimo perché so di aver perso una grande cara persona.
Tempo fa ho conosciuto la sua figlia più piccola che so essere molto brava nel canto, simpatica, gli stessi occhi, la sua faccia … me lo ha ricordato giovane con il suo fare pulito e dolce, ero stato molto contento e gli avevo mandato i miei saluti.
Mi dispiace moltissimo di non aver saputo niente della sua malattia e per non essergli stato di aiuto, questo mi addolora ancora di più.
Ciao Stefano.
Le mie più sentite condoglianze a Celeste, Alice ed Elisa
E resto sempre più povero, ogni giorno che passa...di Pierluigi Amore
Negli anni in cui la musica poi definita "Progressive" cominciava la sua lunga e gloriosa storia (ed in Italia nascevano gruppi come il Banco e la PFM), a Portoferraio, provincia estrema dell'Impero, si formava un bel trio di sprovveduti che pensarono bene di darsi l’ altisonante nome di Opera Lirica. I tre baldi giovani erano: Mario Scazzosi, Stefano Castells ed il sottoscritto. Ma non di bel canto si occupavano i tre giovanetti: volevano invece fare qualcosa di assolutamente innovativo (senza ovviamente avere nè arte nè parte). Da perfetti ingenui si buttarono nell'impresa forniti dei seguenti strumenti musicali: una vecchia chitarra classica, un organo Bontempi e vari barattoli (vuoti) di Dixan, che facevano le veci della batteria. Con questa notevole attrezzatura gli Opera Lirica si lanciarono nell'universo Progressive con la deliziosa baldanza che è il dono più prezioso della giovinezza. Le prove avvenivano nella cameretta di Mario Scazzosi, sita nell'appartamento di famiglia al Grattacielo. Partecipammo addirittura ad una Festa dell'Unità , ovviamente alle Ghiaie, dove eseguimmo Gioco di bimba delle Orme ed un nostro pezzo strumentale. Sorvolo sull'effetto che facemmo nel gentile pubblico. Eravamo comunque soddisfatti: la strada per il successo era cominciata! Ma poi, purtroppo, la famiglia Scazzosi si trasferì a Milano e degli Opera Lirica non restò che il nostro ricordo, e quell'unica esibizione pubblica. Però Stefano ed io, pochi anni dopo, formammo un nuovo gruppo in compagnia di Rossano Anselmi (quello della cartoleria e non quello che fa l'assicuratore) e di Franco Gialdinelli. Sprovvisti di qualunque nozione teorica riguardo la musica (anche se Stefano grazie al fratello Ernesto sapeva qualcosa in più), ciononostante ci lanciammo, stavolta, nella musica sperimentale. Le prove avvenivano in una casetta allo Schiopparello (che sarebbe poi diventata, adeguatamente ampliata, l'attuale residenza di Rossano) ed il gruppo si chiamava (tenetevi forte) LABORATORIO DI MUSICA VERTICALE. Che cosa volesse esattamente dire lo ignoravamo, ma ci piaceva così e tanto bastava. Le serate musicali allo Schiopparello funzionavano così: si dava il via ad una cassetta e si suonava improvvisando finchè non finiva il lato A. Allora ci si fermava, si metteva il lato B e via così. Non mancò naturalmente l'album live alla maniera dei Pink Floyd a Pompei: andammo in cima al Volterraio (era un notte d'inverno) e facemmo lì la nostra performance. Dopo l'esecuzione, Stefano sparì per qualche minuto. A un certo punto lo vedemmo in cima ad una ripa a torso nudo al modo di Tarzan. Si tenga conto che non facevamo alcun uso di droga o alcool: era tutta sana esuberanza giovanile. Ecco, anche se potrei raccontare molto altro, voglio fermare il fotogramma qui, a quella sera sul Volterraio con Stefano che fronteggia la notte e il freddo come un eroe Greco. Addio mio amico carissimo e insostituibile: se ne va con te un altro tassello (bellissimo) della mia gioventù. E resto sempre più povero, ogni giorno che passa.
Siamo onorati di averlo conosciuto di Maurizio Ballarini (Presidente Cna)
La Cna dell’Elba si unisce al dolore dei familiari per la precoce scomparsa di Stefano Castells, e lo ricorda con affetto per l’impegno profuso per le attività di taxi di Portoferraio, per il quale si è sempre speso, nella rappresentanza in Comune e nell’associazione, con competenza e tenacia. Siamo onorati di averlo conosciuto, e di averlo annoverato tra i nostri soci, dichiara il presidente Maurizio Ballarini, e siamo rimasti attoniti per la sua prematura dipartita, resterà con noi il ricordo di una grande persona, che ha lottato per una categoria spesso così bistratta, nella ricerca di trovare soluzioni condivise, alle problematiche sempre più difficili. Alla famiglia e a quanto gli hanno voluto bene esprimiamo le nostre condoglianze.
Determinato, leale e gentile...Andrea e Francesca Tozzi
E' tristissimo venire a sapere che Stefano ci ha lasciato. E' doloroso il rimpianto di non aver approfittato dei momenti in cui ci siamo incrociati al volo, sempre in velocità, per scambiare qualche parola in più di quelle essenziali ed intense che ci lanciavamo, magari dai finestrini della macchina. Stefano possedeva il dono di uno spirito puro e duro, di un carattere determinato e sempre leale e gentile. E' con grande commozione che ci uniamo al dolore di Celeste, Alice, Elisa e di tutti gli amici che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di volergli bene
Era il migliore di noi... di Sinistra Ecologia e Libertà Isola d'Elba
Ci ha lasciati un un amico, un compagno, un Uomo. Noi dicevamo sempre (e non ora) che eri il migliore di noi.
Eri il più serio. Hai tenuto in piedi ostinatamente le nostre incerte finanze, ti occupavi dell'affitto, dei nostri poverissimi bilanci.
Tu c'eri sempre ostinatamente e con la tua serietà d'altri tempi. Alle nostre riunioni intervenivi poco, le tue parole erano poche, ma sempre giuste. Nel nostro Circolo, fra noi compagni di SEL, nel tempo, non c'è stato solo impegno politico ma affetto, amicizia vera, stima. Scriviamo queste poche parole con un dolore grande, Stefano, ci mancherai. Ci mancherai tanto. Davvero.
Come un fratello, di Pino Annarella
Ciao Sergio,
grazie per le tue parole su Stefano, grazie perché io non so cosa dire, ho poche parole nelle mie tasche, un po' come lui, solo che io, contrariamente a lui, quando non so cosa dire c'é il rischio che spari qualche cazzata. Ho sempre apprezzato il suo modo molto sintetico di esprimersi. E il suo grande sorriso aperto diceva molto di più di qualsiasi parola.
É morto mio fratello.
Eravamo fratelli, pensa che il mi' babbo quando mi fece un mobiletto per lo stereo e i dischi ne fece uno anche a lui per non incorrere in disparità di trattamento.
Purtroppo sono in America e non posso muovermi, mi sarebbe piaciuto essere lí con Cele e le bimbe e con tutte le persone che gli volevano bene a ricordare magari un po' di cose fatte insieme. Ce ne sarebbero da raccontare!
Egoisticamente parlando, mi aiuterebbe a alleggerire il peso di una perdita enorme.
Stefano nel ricordo di Legambiente
Ci ha lasciato Stefano Castells, un socio di Legambiente da molto tempo, un compagno e un amico di molti di noi. Uno di quelli che ti fermava per la strada e ti ricordava che non aveva ancora preso la tessera, che veniva alle riunioni e stava silenzioso in terza fila, rispettoso di tutti, rispettato da tutti. Uno che sapeva che cosa era la vita e la affrontava con inflessibile mitezza, con una calma senza sconti, consapevole del mondo, della miseria e della bellezza umana. Un vero socialista che aveva scelto di essere anche ambientalista perché sapeva che da lì, dalla cura del mondo e degli esseri viventi, passa anche la giustizia per gli uomini e per quest’Isola che amava.
Stefano ci mancherà, ci mancheranno i suoi attenti silenzi, le sue candide domande che contenevano già grandi risposte, la sua indignazione per qualcosa che ci svelava, la sua fiducia in un mondo migliore, la sua consapevolezza che quel mondo più giusto è possibile farlo insieme.
L’ultima volta che lo abbiamo sentito era per avvisarci che non sarebbe potuto venire alla festa dei 30 anni di Legambiente nell’Arcipelago Toscano. Ci è mancato in quel giorno di festa, ci manca ancora di più in questi giorni di tristezza e rimpianto.
Ciao Stefano.