In data di ieri, 17 Dicembre, la giudice Tiziana Pasquali del Tribunale di Livorno ha condannato per calunnia M. M., titolare di un negozio d'abbigliamento in pieno centro di Porto Azzurro e a Sestriere (in Piemonte), difesa nell'occasione dall'Avvocato Enrico Marzaduri. All'esercente è stata inflitta la pena di due anni di reclusione (pena sospesa per l'applicazione dei benefici di legge in quanto l'imputata risultava incensurata) e il risarcimento dei danni a favore dell'imprenditore R. V., rappresentato dall'avvocato Danilo Ferrante.
I fatti accertati in dibattimento: Nel marzo 2007i dal conto della società di proprietà di M.M. veniva emesso un assegno di tredicimila euro a pagamento della fornitura di cassettiere da utilizzare per i vari negozi. Avvisati i committenti che il materiale era pronto, R.V. versava l'assegno sul proprio conto bancario.
A quel punto la negoziante denunciava ai Carabinieri di Portoferraio di aver perso l'assegno. Da qui il processo per calunnia, poiché, se fosse stata vera la versione fornita dalla donna, il fornitore sarebbe stato necessariamente responsabile della indebita sottrazione dell'assegno. Nelle varie udienze è invece emerso che non si era trattato di smarrimento.