Il sonnacchioso inverno longonese nel quale, tra l’indifferenza del mondo, l’amministrazione comunale sta per trapassare “causa dissesto finanziario” è stata animato, a partire dal pomeriggio di Lunedì 20 Gennaio, almeno per qualche ora, da una singolare vicenda
Si è trattato dello sfratto, anzi dal mancato sfratto di un commerciante dal negozio in via D’alarçon, (chiuso da due anni a seguito di uno sfratto per morosità), che l’esercente ha pacificamente “rioccupato”, al momento in cui il proprietario stava per liberare il locale dalla merce che vi era contenuta, sostenendo che in realtà egli avrebbe pagato regolarmente l’affitto, che gli spettava gli venisse pagato “l’avviamento” del negozio, e che il materiale che era all’interno del locale non poteva portato via in quanto egli ne deteneva la proprietà.
Da notare che un pressoché identico “contenzioso” con dei familiari di Francesco Biisecchi (questo il nome dell’esercente) si era creato tempo prima sempre a Porto Azzurro sempre in occasione di uno sfratto, ed allora - lamentava l’occupante – la merce presente, fu portata in discarica.
La mossa dell’uomo, che di fatto non ha compiuto alcun reato che comportasse il suo forzato allontanamento da parte degli Agenti della Polizia Municipale e dei Carabinieri (che arrivati sul posto si sono dovuti limitare a presidiarlo), ha spiazzato tutti e temporaneamente bloccato la materiale esecuzione del procedimento di sfratto.
Ed il protagonista della vicenda, ben deciso a proseguire nella sua azione, è rimasto nel locale attrezzandosi per passarci la notte.
Si pensa comunque che la vicenda dovrebbe rapidamente concludersi con l’intervento del Magistrato, a cui chi di dovere ha sottoposto in caso, e che dovrebbe nella giornata di martedì sciogliere con un suo pronunciamento il garbuglio longonese.