IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ROSSI: ORA BASTA, SI RISPETTINO LE NORMATIVE, ENTRO L'ESTATE CONVENZIONE CON LE CAPITANERIE DI PORTO
“Ora basta. Questo ennesimo incidente dimostra che le normative non vengono rispettate e i controlli non funzionano. Bisogna cambiare marcia”. Questa la reazione del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi appena appresa la notizia del nuovo incidente nel mare dell’Arcipelago toscano della nave mercantile Mersa II, incagliata lungo la costa nord-occidentale dell’Isola d’Elba.
“Occorre attivare il più rapidamente possibile – prosegue Rossi – un sistema di controllo serio ed efficiente sulla navigazione nel mare dell’Arcipelago e all’interno del Santuario dei cetacei. Le sollecitazioni di Greenpeace circa la sicurezza del nostro mare giungono a proposito. Vorrei però informare che la Regione Toscana non si è fermata nel suo impegno. Infatti proprio ieri a Roma mi sono incontrato con i vertici del Comando Generale Corpo Capitanerie di Porto Guardia Costiera con cui ho approfondito i contenuti della convenzione che firmeremo, mi auguro, entro luglio. Mi sembra che esistono le condizioni per fare insieme un buon lavoro”.
“Stiamo concretizzando così il progetto per un sistema di monitoraggio e controllo attivo e integrato su cui ho preso impegni all’Isola del Giglio – prosegue il presidente – e che consentirà il controllo della navigazione con possibilità di intervento anche per orientare le navi e per garantire una navigazione più sicura. Al Comando Generale ho visto grande professionalità e una dotazione tecnica sofisticata che verrà installata anche in Toscana. Inoltre il progetto deve essere messo a sistema con le nostre strutture regionali, come ad esempio il Lamma. Sarà possibile così avviare uno scambio di informazioni e di dati, relativi anche al monitoraggio ambientale e alle previsioni meteomarine. Ieri ho parlato anche con il direttore generale del Ministero dell’Ambiente Renato Grimaldi, per quanto riguarda l’effettiva applicazione del decreto sulla navigazione a distanza di sicurezza dalla costa. Infine da tempo ho portato queste problematiche a livello europeo e sono in contatto con le autorità competenti presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite”.
GREENPEACE: "ENNESIMO INCIDENTE NEL SANTUARIO. NESSUNA TUTELA DALLE REGIONI"
Greenpeace è sgomenta per l'ultima tragedia sfiorata stanotte all'Elba, fortunatamente con conseguenze che al momento sembrano relativamente lievi. Il cargo turco Mersa II, lungo 90 metri e battente bandiera panamense, si è arenato nei pressi di Punta S. Andrea: uno dei fondali marini più belli e ricchi di biodiversità dell'Elba, nel Santuario dei Cetacei.
Gli osservatori di Greenpeace sul posto confermano che al momento non ci sono perdite di carburante o altri fluidi in mare. Sulla causa dell'incidente, si sospetta che i marinai a bordo dormissero usando il sistema di navigazione satellitare, "dimenticandosi", però, della presenza dell'Isola d'Elba tra Marina di Carrara e l'Algeria. Insomma, l'ennesimo errore umano.
Greenpeace denuncia da anni l'assenza di gestione e controllo su numerose attività umane che mettono in pericolo il Santuario dei Cetacei, l'area compresa tra Mar Ligure e Alto Tirreno. Tra queste minacce il traffico navale è una delle più evidenti. La dispersione di circa 200 fusti di materiale pericoloso al largo della Gorgona nel dicembre 2011, la tragedia della Costa Concordia nel gennaio 2012 e adesso l'incidente della Mersa II, sono solo la punta dell'iceberg.
"Lo scorso ottobre le regioni Liguria e Toscana avevano promesso a Greenpeace un tavolo tecnico per discutere di misure concrete a tutela del Santuario dei Cetacei. Si tratta dell''ennesima promessa da marinaio fatta da chi protegge il mare solo a parole. Ad oggi, infatti, nessun tavolo e l'ennesima tragedia. - ricorda Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace - Le tecnologie per controllare il traffico marittimo ci sono, ma si sta perdendo troppo tempo".
I fondali di Capo S. Andrea sono tra i più belli dell'Isola d'Elba. L'incrocio delle correnti, da est e da sud, alimenta una biodiversità estremamente complessa. Dal posidonieto che ospita cavallucci di mare, pesci ago e molto altro, fino alle cernie e ai predatori "di passo" come ricciole, barracuda e, occasionalmente, tonni, tonnetti e lampughe. Un mare di colori, dove spugne e gorgonie occupano ogni centimetro quadro di superficie utile.
Greenpeace chiede con forza alle Regioni che si affacciano sull'area e al ministero dell'Ambiente di attivare un percorso serio e puntuale per la tutela del Santuario che, ad oggi, rimane una scatola vuota. Gli incidenti di questi mesi dimostrano chiaramente quanto il livello di rischio che corre una delle aree marine più delicate dei nostri mari sia elevato, e la necessità di agire in tempi brevi senza ulteriori rinvii.
Greenpeace ha già offerto al Comune di Marciana, nel cui territorio è accaduto l'incidente, la propria disponibilità a effettuare una valutazione degli eventuali danni ambientali. Si spera che tali danni restino contenuti all'impatto sul fondale e che siano esclusi nella prossima, delicata, fase di rimozione del relitto.
LEGAMBIENTE: " NON C'E' PACE PER L'ARCIPELAGO TOSCANO. LA LEGGE ANTI-INCHINI NON HA FUNZIONATO"
“Sembra proprio che non ci sia pace per l’Arcipelago Toscano. Questo ennesimo incidente, che ci auguriamo non abbia conseguenze gravi, conferma l’urgenza di accelerare la pratica per la realizzazione del VTS, il controllo a distanza del traffico marittimo nell’area del Santuario dei Cetacei. E’ evidente infatti che la presenza di un traffico di navi tanto intenso in un’area così sensibile deve essere controllato con mezzi straordinari”.
Così Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente, commenta l’incidente di un mercantile avvenuto nella notte contro una scogliera all’isola d’Elba.
La nave lunga circa 90 metri, che secondo le prime informazioni trasporterebbe un carico di metalli, si è incagliata intorno alle 5,30 di stamani sulla costa delle Cote Piane, una scogliera balneare a poche decine di metri dal porticciolo e dalla spiaggia di Sant’Andrea, nel Comune di Marciana, una delle località turistiche più note dell’isola d’Elba.
Al momento non sono stati segnalati sversamenti di sostanze inquinanti e nello specchio di mare interessato stanno già operando i mezzi della capitaneria di Porto di Portoferraio e, da terra gli operatori della Protezione Civile. Sarebbe prossimo l'arrivo di un rimorchiatore inviato da Livorno per il disincaglio della nave.
“L’area dove è avvenuto l’incidente – ha spiegato Umberto Mazzantini di Legambiente Arcipelago Toscano - fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è di fronte alla Formiche della Zanca, una secca affiorante meta di turismo subacqueo e anch’essa compresa nel Parco Nazionale. Il tutto all’interno del santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos e in un’area dove sono spesso avvistate balenottere molto vicino alla costa. E’ è evidente – ha aggiunto Mazzantini - che in questo caso la legge “anti-inchini”, che prevede la navigazione a 2 miglia dalle aree protette, non ha funzionato”.
WWF: “IL MARE NON E’ ‘RES NULLIUS’. VIOLATO IL DIVIETO DI NAVIGAZIONE PER TUTELA PARCHI MARINI”
“Non si può continuare a considerare il mare ‘res nullius’, patrimonio di nessuno, abbiamo da marzo le regole per garantire la sicurezza ambientale e della navigazione nelle acque territoriali italiane e bisogna che tutti le rispettino”. E’ il commento del WWF Italia sul nave mercantile rimasta incagliata nell’Arcipelago Toscano.
“Il WWF ricorda che non solo nel caso dell’incagliamento della nave mercantile all’Elba è stato violato il divieto di navigazione a due miglia dai perimetri esterni dei parchi, stabilito con il decreto ministeriale del 2 marzo di quest’anno, ma si continua a non prendere in considerazione le particolari esigenze di tutela del Santuario internazionale dei cetacei. Un’area che il nostro Paese, con Decreto del Presidente della Repubblica del 17 dicembre 2011 vuole racchiudere in una Zona di protezione ecologica del Mediterraneo Nord Occidentale, del Mar Ligure e del Mar Tirreno. ben oltre il limite esterno del mare territoriale italiano, in acque internazionali”.
“L’Italia – conclude l’associazione del Panda - s’è dotata di norme efficaci per la sicurezza della navigazione, bisogna applicarle, ma anche e soprattutto pretendere che, nell’interesse della comunità che vengano rispettate. Occorre rafforzare controlli e prevenzione migliorando la capacità d’intervento delle capitanerie di porto consentendo loro il costante controllo della navigazione con mezzi tecnologici idonei”.
PARCO NAZIONALE DELL'ARCIPELAGO TOSCANO: ASSUNTE LE NECESSARIE PRECAUZIONI
l Parco è in contatto con le autorità marittime per monitorare la situazione relativa all’incidente della nave incagliata nell’area nord dell’Isola d’Elba a Sant’Andrea, in una delle coste più belle dell’Isola. Alle 05,00 odierne, la M/n MERSA II, di bandiera Panamense, in uscita da Portoferraio e diretta a Marina di Carrara, con un carico di barre di ferro, si è incagliata presso Marciana Marina. La M/n MERSA II, con scafo di 90 metri, ha a bordo 12 membri d’equipaggio che risultano in buone condizioni di salute. La locale Autorità Marittima ha disposto controlli subacquei al fine di accertare la presenza di falle che possano comprometterne la stabilità e/o causare potenziali pericoli di’inquinamento da idrocarburi. L’urto, probabilmente dovuto ad un errore umano, ha interessato la zona prodiera dell’unità dove è stato rilevato uno squarcio di tre metri. Il carburante si trova a poppa e non sono evidenziabili inquinamenti in atto.
“Sono tranquillo- afferma il Commissario Avancini- due rimorchiatori stanno verificando le condizioni e hanno visto che non c’è pericolo per la fuoriuscita del combustibile. E’ in arrivo anche un mezzo della Castalia, il servizio di antinquinamento nazionale per il Ministero dell’Ambiente, che assisterà le operazioni a titolo di precauzione”
SINDACO DI MARCIANA: NESSUN PERICOLO PER IL NOSTRO MARE
"Nessun rischio per l’Elba e per il suo mare. La nave, trasportante ferro, incagliata di fronte a Capo Sant’Andrea non ha subito alcun danno allo scafo e non c’è alcun pericolo per l’ambiente. Lo precisa il sindaco di Marciana Anna Bulgaresi dopo essersi recata nelle prime ore di questa mattina sul posto e aver avuto un confronto diretto con la Capitaneria di Porto di Portoferraio che ha prestato da subito i soccorsi. Stiamo monitorando la situazione - spiega il sindaco Bulgaresi - ma non ci sono emergenze ed è tutto sotto controllo. La nave avrebbe finito con l’incagliarsi davanti a Capo Sant’Andrea già intorno alle 6,00 di questa mattina. La Capitaneria è giunta immediatamente attivando le procedure del caso. La macchina del pronto interven"o – conclude il primo cittadino - ha funzionato perfettamente e sta già arrivando il mezzo per disincagliare la nave”.
MARCO SARTORE - BIOASIS - PER UN RISPETTO SOSTENIBILE E NON ESTREMISTA DEL NOSTRO MARE
L’incidente del Mersa II, poco lontano dalle Cote Piane di Capo Sant’Andrea mi ha messo subito angoscia. Il primo pensiero, quando le notizie mi arrivavano telefonicamente e abbastanza concitate, è stato per i membri dell’equipaggio, i quali fortunatamente stanno bene. Il secondo pensiero è stato rivolto ai cari fondali dove è possibile svolgere immersioni mozzafiato per la presenza di una straordinaria biodiversità, garantita nel tempo da un magico concorso di correnti diverse che su quel capo si incontrano e offrono nutrienti in abbondanza per le specie bentoniche e pelagiche. Non può non preoccupare la spada di Damocle di un disastro ecologico sulla nostra amata Isola.
Quando mi sono recato sul posto ho notato che a Sant’Andrea c’era un grande fermento soprattutto da parte di chi opera nel settore turistico. La preoccupazione era tangibile. Si respirava chiaramente un senso di disagio e di impotenza di fronte a questa situazione.
Da sempre mi batto per un rispetto sostenibile e non estremista del nostro mare e da sempre spingo per una nuova consapevolezza nei confronti dell’ambiente. Spero quindi, perché sono un inguaribile ottimista, che tutta la preoccupazione fosse davvero, sinceramente sentita per paura di un possibile danno ambientale e non per questioni economiche legate a possibili effetti sul turismo. A parer mio, infatti, per prima cosa dobbiamo pensare al bene dell’ambiente e solo successivamente raccoglierne i frutti anche per le attività commerciali e turistiche. Il viceversa è ottuso e pericoloso.
Di fronte al fatto accaduto il senso di impotenza e al contempo di speranza e fiducia nei confronti degli operatori che stanno disincagliando la nave è enorme. Si da fiducia e si spera, perché non si può fare altro. Ma si sarebbe potuto fare qualcosa prima ? Forse si.
Ad esempio, quando si parla di Santuario dei Cetacei, di zone di tutela biologica, di aree marine protette, il sentimento della maggior parte dei cittadini oscilla fra l’indifferenza e l’ostilità. Per molti sentir parlare di un Santuario che comprende una zona vastissima di mare, seppur contenente anche l’Elba, sembra una cosa lontana dai propri confini e interessi. E invece è proprio lì che bisognerebbe impegnarsi, per organizzare un nuovo modo di vivere il mare, in cui una pesca sostenibile si affianchi ad una tutela intelligente, capace anche di impedire o quanto meno di scongiurare incidenti come quello del Mersa II.
Sabato scorso abbiamo inaugurato Bioasis, il primo Centro di Biologia Marina dell’Elba. In quella occasione abbiamo vissuto, fotografato e ripercorso i rigogliosi fondali del nostro amato “Scoglio”. Pochi giorni dopo ci troviamo costretti a registrare una situazione che probabilmente si risolverà senza danni tremendi, ma che ci fa comunque stare in pensiero e che in ogni caso avrà un qualche impatto sull’ambiente. Speriamo dunque che, anche grazie a questa nuova realtà, il sentimento comune cambi e ci permetta di fare meglio in futuro.
MARTA GAZZARRI (IDV): PRIORITARIO RIVEDERE IL SISTEMA DI MONITORAGGIO DELLE ROTTE
Dopo la tragedia del Giglio, il naufragio di un peschereccio al largo di Livorno, la perdita di bidoni tossici in prossimità della Gorgona, adesso un altro incidente è avvenuto nelle nostra acque: una nave mercantile incagliata contro gli scogli dell’isola d’Elba. “Un episodio- commenta Marta Gazzarri, capogruppo dell’ Italia dei Valori in Consiglio regionale- che forse poteva essere evitato proprio alla luce delle vicende di quest’anno. Ora come negli scorsi mesi torno a ribadire fermamente che è necessario adottare un sistema di monitoraggio delle rotte turistiche e mercantili serio e preciso che regoli il passaggio delle navi individuando percorsi percorribili e percorsi vietati anche mediante controlli e sanzioni puntuali”. “La lezione- continua la capogruppo- ci deve insegnare che alcuni incidenti devono essere assolutamente scongiurati, specie se interessano zone universalmente considerate bellezze paesaggistiche e naturali. E’ prioritario, alla luce dell’ennesimo incidente avvenuto stamani, rivedere i protocolli di una navigazione sicura per prevenire altri episodi analoghi. Impedire che le navi si avvicinino alle isole ed alle zone sensibili dal punto di vista naturalistico è un obbligo al quale abbiamo il dovere di rispondere. Navigare in sicurezza non significa vietare il traffico di turisti e commerciale, significa prevenire incidenti e tutelare la bellezza del nostro Arcipelago”.