Stava per concludere il suo incarico di lavoro, in qualità di badante, presso l’abitazione di un’ultranovantenne di Rio Marina, quando, secondo la ricostruzione dei Carabinieri di via Principe Amedeo, si sarebbe ricordata di aver notato, nascosta fra la biancheria, una carta bancomat con vicino il relativo codice PIN e avrebbe deciso di approfittarne. Così, dopo essersi impossessata della carta di pagamento, la collaboratrice, presumibilmente per dare meno evidenza ai fatti e allontanare i sospetti da sé, avrebbe atteso circa un mese dal termine delle sue mansioni per poi prelevare, piccole somme di denaro, ma con una certa frequenza.
Finché non è stata individuata dai Carabinieri della Stazione di Rio Marina, attivati, nel frattempo, dalla famiglia della vittima.
Gli uomini dell’Arma, infatti, dopo aver ricevuto la segnalazione da parte della figlia dell’anziana, circa alcuni prelievi sospetti di denaro, considerati anche i limitati movimenti bancari della signora, hanno fatto scattare le indagini. Queste hanno portato al controllo dei filmati di alcuni dispositivi di videosorveglianza insistenti sui luoghi degli indebiti prelevamenti (che nel frattempo avevano raggiunto un totale di circa 600 Euro), permettendo di individuare quale unica responsabile di tali ammanchi l’ex badante dell’anziana.
La donna, interpellata dai militari, non è riuscita a convincerli della sua buona fede e della lealtà nei confronti della sua ex assistita e adesso dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria livornese dei reati di furto aggravato ed indebito utilizzo di carte di pagamento, con pene che potrebbero portarla alla reclusione.