Gentile direttore,
non sono un giornalista, ma allo stesso tempo non capisco come sia possibile non verificare le notizie e sfidare le altre testate ad una guerra di stupidaggini da pubblicare per primi.
Immagino che lei sappia a cosa io mi riferisca. Non a voi ovviamente. Danilo Alessi vicesegretario nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. Ovviamente una bufala, visto che quando mai un sindaco di 800 anime può diventare il vice Nichi Vendola?
Non dimentichiamoci che Sel ha sindaci di "paesi" molto più grandi come Milano e Cagliari, un pochino più importanti dellla minuta Rio Elba.
Comunque, aldilà di questo, da quel che ho capito io è arrivato un comunicato da una fantomatica Agenzia Sel Nazionale".
Forse anche a voi, che giustamente lo avrete cestinato. Un nome ridicolo e un contenuto ridicolo, come il fatto che Alessi avesse il compito di sovrintendere la lista dei candidati al Parlamento europeo (c'era scritto nel finto comunicato!). Un impegno non da poco, soprattutto arrivando da Rio Elba. (...)
Insomma, direttore, ma com'è possibile che la gente oggigiorno si beva tutto? Come è possibile che i giornalisti si bevano tutto?? C'è chi ancora credo che il Governo Letta abbia sovvenzionato con 20 milioni di euro la ricostruzione della casa del Grande Fratello dopo l'incendio, ma pensavo fossero tonti isolati e comunque non sono giornalisti! Invece qui alla più grande castroneria del Pesce d'Aprile ci cascano pure vicesindaci e giornalisti (web, c'è da aggiungere). Come dobbiamo considerare queste testate?
Grazie.
Alessandro
Gentile Signor Alessandro
Mi perdoni se nel giudicare le altrui cantonate sono un poco meno duro di Lei, perché tutti nella vita ne prendiamo:
subito dopo la "bufala" alla quale si riferisce, appena il giorno dopo, ne abbiamo "presa al lazo" noi un'altra, un po' meno grossa, e dovuta soprattutto al non aver scorso con attenzione un comunicato, che trattando di festa (ce ne arrivano una quantità), abbiamo messo dentro con una leggerezza che certo non riserviamo agli eventi della cronaca e della politica, ma bufala era, e per qualche ora ha pascolato sulle nostre pagine elettroniche.
Mi consentirà comunque di partire dalle sue critiche, e allontanandoci dalla bufala di che trattasi, per un ragionamento un po' più articolato.
Quello che lei afferma circa la necessità delle verifiche, è sacrosanto, ma è anche vero che la "rivoluzione informatica" non solo ha moltiplicato a dismisura le potenziali "fonti" di notizia, ma ha anche compresso i tempi di elaborazione e produzione in maniera spaventosa, così come quelli di obsolescenza di una notizia si sono estremamente ridotti.
La realtà è che per "stare sul mercato", chi fa il mestiere dell'informatore deve agire con una velocità prima sconosciuta, che, fatalmente, fa pagare un prezzo in minore qualità, e perfino affidabilità, del prodotto informativo.
Guardi Signor Alessandro, non ci penso neanche un po' a fare la parte del vecchio palloso che vagheggia il bel tempo che fu, anzi la curiosità mi ha condotto a sperimentare, e già non ero un bimbetto, tra i primi in questo Paese, il web come strumento per l'informazione locale, ma è chiarissimo che quando (mi ricordo i tempi di Toscana Mattina, inserto dell'Unità) dovevo organizzare in una giornata una pagina con 8/9 notizie tra Piombino e l'Elba, quel che ne usciva era sicuramente qualcosa di più curato.
Ma quelle notizie chi voleva leggerle le doveva pagare con il loro contenitore cartaceo, sul web (di elbane) ne forniamo 5 volte tante gratis, e poi, allora era grasso che colava se si arrivava ad essere letti da 200 elbani, in questi giorni quando "è fiacca" sono 25/30 volte tanti a leggerci e possono farlo da qualsiasi angolo del pianeta.
Atteso quindi che il web è il presente, e ancor più sarà il futuro dell'informazione di massa (credo che la carta stampata -e perfino la TV - resteranno, ma come prodotti, appunto, di qualità e di nicchia) la scommessa sarà quella di portare la qualità anche sul web, educando informatori ed informati, stimolando il loro senso critico, la loro capacità di dubitare, e quella di essere individui pensanti, non manipolabili, non appecoronabili.
Lei critica, giustamente, le testate, ma si sarà ben reso conto, del volume di scemenze, di falsità, di gratuiti e vigliacchi insulti, della violenza, e talvolta di criminale disinformazione che passano sul web, "fuori dalle testate" ad esempio sui social network. E si sarà pure reso conto di quante autentiche favate vengono bevute, "condivise" e ribevute in una sterminata serie di "catene di Sant'Antonio" della miseria intellettiva.
La rete è attualmente questo, una specie di Suk arabo dove puoi trovare di tutto: dal venditore di perle al tagliagole. Dovremo imparare ad usarla e sfruttarne meglio le potenzialità, a favorire processi di autodisciplina.
Sarà più semplice allora la comprensione di massa di concetti che parrebbero scontati, ma che non sono stati evidentemente ancora digeriti, come il fatto che per definirsi comunicatori e fungere socialmente da tali, non è sufficiente avere un potenziale ampio uditorio, ma occorrono idee, occorrono conoscenze e cultura, un minimo di specifica professionalità e rigore etico.
La ringrazio per averci scritto e la saluto.