Il Carcere di Porto Azzurro - dichiara il Segretario Generale del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Alessandro De Pasquale - si è trasformato in un’anomalia dell’Amministrazione Penitenziaria in quanto è un istituto dove da qualche anno si assiste ad un continuo avvicendamento di direttori e comandanti. Siamo convinti – aggiunge De Pasquale – che la presenza costante di un direttore del carcere, che conosce bene personale e detenuti, forse avrebbe evitato l’evasione di Filippo De Cristofaro, in quanto i permessi premio, ai sensi dell’articolo 30 ter della legge 354/75, vengono concessi dal magistrato di sorveglianza, sentito il direttore dell’istituto, il quale deve fornire informazioni necessarie sulla condotta regolare del detenuto. E’ molto probabile quindi, dichiara De Pasquale, che il Direttore del carcere che aveva inoltrato la relazione al magistrato di sorveglianza, fosse uno di quelli “reggenti” e che quindi non fosse a conoscenza, almeno in modo concreto, della vita carceraria del detenuto evaso. E’ probabile, conclude De Pasquale, che con questa evasione l’amministrazione penitenziaria provvederà a nominare un direttore titolare ma a pagarne le conseguenze è solo la società che per le strade avrà un killer in più.