Dopo alcune stagioni in cui l'Elba era stata risparmiata dalla mano dei criminali incendiari, quest'anno il fuoco ha ripreso a devastare il verde dell'isola: Monte Tambone prima, Sant'Ilario nei giorni scorsi e altri focolai più contenuti in altre zone dell'Elba orientale. E' vero che questa è la stagione più calda degli ultimi cinquant'anni, che la siccità prolungata ha aumentato il potenziale di incendiabilità, vero anche che i tagli imposti dal contenimento della spesa hanno costretto gli Enti a ridurre le risorse dedicate alla vigilanza antincendio, ma c'è la sensazione che la complessa macchina organizzativa abbia qualche falla nel coordinare quanti operano per la vigilanza contro gli incendi.