Partire, arrivare, uno non sta mai fermo a casa sua.
Un punto di arrivo in fin dei conti è solo un istante, nel processo di continuo mutamento della vita. Non si sta mai sicuri in una posizione, niente è permanente, vale la pena conservare tutto il possibile perché succede sempre qualcosa che ne muta il valore. C’è sempre un problema da risolvere, una risposta da dare. Spesso ci si sente avviliti, o soli, disperati nella ricerca di risposte e soluzioni che invece, una volta risolte, ci fanno sentire enormemente meglio.
Creare progetti, credere fermamente in un’idea, fidarsi di amici o di nuovi conoscenti, che ispirano fiducia o che invece offrono condiscendenza. La sincerità al mondo è un bene raro. Ci sono gli amici veri, la salvezza di riconoscersi in un proprio simile, sentire una fertile “eco” ai propri sentimenti, alle proprie speranze, progetti, idee.
A un certo punto della vita, la scoperta di avere sensazioni simili dà un conforto insperato. Si creano delle famiglie nuove, acquisite. Per similitudine di pensiero, per identità di vedute. Ma soprattutto per la fiducia spontanea che si crea. Di quante persone posso condividere i pensieri? Fiducia, si fa presto a dare, doloroso ritirarla. Il conforto di far nascere un’idea, di aprirsi e porgerla agli altri genera dipendenza, euforia.
Sapere di essersi sbagliati, di essersi aperti con le persone sbagliate stupisce, conferma, ripete situazioni già vissute, scartate e pure presenti.
Anche l’Elba è in mutazione, l’Elba dà fiducia, se la riprende, ti tradisce, si nasconde dietro paraventi e scuse, finzioni, ti abbaglia e ti confonde. Sappiamo da dove siamo partiti, nella nostra storia, non sappiamo come crescere, a chi dar fiducia.
Non sappiamo, ma sentiamo. Ci sono istinti che valgono più dei buoni propositi, forza delle proprie convinzioni che vale più di incertezze diffuse, amicizie che sono salde, i cattivi svelati e i buoni rivelati.
Sapere e volere. Forza. Coraggio. L’Elba di oggi e l’Elba di ieri, l’Elba di tutti, da non trascurare, da non denigrare, da aiutare.
La sincerità, bene raro e sacro, ci può indicare la via. Unica salvezza per non annegare, per risorgere e arrivare, finalmente, alla fine del viaggio.
Cecilia Pacini